‘Saluti romani’ durante una festa, in un locale fiorentino mercoledì scorso, per la fine dell’anno di corso della Scuola marescialli e brigadieri di Firenze.
Questo è quanto riporta oggi ‘Il Tirreno’, facendo riferimento a un video, postato e poi rimosso, sul profilo Facebook del locale che ospitava la festa degli allievi: dalle immagini, riferisce il quotidiano, all’arrivo della torta tricolore e mentre viene intonato l’Inno d’Italia, tra i calici alzati due o tre braccia tese a fare ‘saluti romani’. Sulla vicenda, riferisce sempre il giornale, sono già scattate verifiche interne da parte dei carabinieri. Chi dice di non essersi accorto di nulla è il titolare del locale, “altrimenti – spiega – non lo avremmo pubblicato” il video. “Non lo abbiamo fatto noi – aggiunge -, è stato pubblicato e noi lo abbiamo ripostato”.
Informata anche la procura di Firenze della vicenda. A informare la procura i carabinieri che stanno svolgendo accertamenti sull’episodio. Già visionato dai carabinieri il video in questione.
Non “saluti romani” ma “gesticolare dei giovani tipico dei cori da stadi”. Così in una nota, il Comando generale dei Carabinieri ha commentato il video della “cena in amicizia tra allievi della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, liberi dal servizio e in abiti civili”. “L’atteggiamento, secondo la tesi sostenuta dal quotidiano, evocherebbe il saluto fascista, mentre dalla visione del filmato è evidente che il gesticolare dei giovani è quello tipico dei cori da ‘stadio’, atteggiamento comune a quello tenuto da tanti coetanei nelle più disparate circostanze. Ciò è immediatamente comprensibile dalla postura delle braccia dei ragazzi e dal fatto che molti di loro recano in mano il proprio telefono cellulare o dalla circostanza che altri alzano entrambe le braccia o solo quello sinistro, accompagnando ritmicamente il movimento con il canto”, prosegue la nota.
“Al fine di assicurare la massima trasparenza e a tutela dell’immagine dell’Arma, il video è stato trasmesso all’Autorità Giudiziaria per tutte le valutazioni di competenza, anche in ordine alla prospettazione mediatica del fatto”, conclude la nota.