
I dati diffusi dalla Fondazione Caponnetto. Calleri: “le spaccate non sono più concentrate in poche zone ma si sono diffuse a tutto il territorio comunale”
Il report mensile della Fondazione Caponnetto mostra come la situazione dei reati di strada a Firenze sia in peggioramento, sia pur leggero. “E’ vero che a febbraio abbiamo 28 giorni e a Marzo 31, ma i dati che abbiamo racconto si fermano comunque al 30, quindi di fatto sono equipollente ci raccontano di un leggero peggioramento” questo quanto due Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto. In particolare preoccupano le spaccate, in quanto non sono più un fenomeno circoscritto d alcun e zone e ad alcuni rioni, ma sono sopra oramai su tutto il territorio comunale.
“Preoccupa ila situazione nei quartieri 4, 2 e 5 -afferma Calleri- zone dove prima di spaccate se ne verificavano raramente, e che ora invece mostrano una dinamica simile agli altri quartieri dove il fenomeno è da tempo diffuso”
Oltre alle spaccate, preoccupano poi i fenomeni predatori nei supermercati. “Si tratta -specifica Calleri- di gruppi organizzarti che entrano, rubano, malmenano o intimidiscono gli addetti alla sicurezza, con tracotanza: non si tratta di rapine proletarie o di poveracci, ma gruppi di giovani o giovanissimi, vere e proprie gang organizzate, ragazzi appena maggiorenni o anche meno, spesso minori non accompagnati o male accompagnati, che vogliono farsi notare come portatori di un potenziale criminale”. Secondo Calleri sono fenomeni che “vanno affrontati socialmente” .
Poi, aggiunge ancora il presidente della Fondazione Caponnetto, “vanno cambiate le norme” sulle spaccate perché “ la polizia interviene subito ma il rischio per chi viene beccato è una denuncia a piede libero” e questo ovviamente non è un deterrente, anzi “aumenta il senso di impunità”. Servono punizioni adeguate “non il carcere” precisa Calleri, ma pene alternative, ad esempio affidamento ai servizi sociali, lavori socialmente utili, come curare giardini o spazi verdi”..
Infine Calleri esprime solidarietà a Marco, il senza fissa dimora cui sono stati bruciati i libri nel sottopasso delle Cure nella notte tra venerdì e sabato scorsi “la violenza di strada è contro i poveri, i ricchi se la cavano” dice Calleri . Che sottolinea “ a fare le spesse della violenza di strada sono le persone tranquille, vittime di attacchi vili. I poveri, perché sono i poveri che vivono e frequentano la strada”
NELL’AUDIO l’intervista a Salvatore Calleri