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Firenze: sospese due attività commerciali per lavoratori irregolari e clandestini

Sono sospese due attività commerciali a Campi Bisenzio: individuati 30 lavoratori irregolari di cui 13 clandestini a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza

Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale hanno svolto un servizio insieme a funzionari dell’Azienda Sanitaria Locale ed dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Firenze per contrastare fenomeni di lavoro “sommerso”. Le attività ispettive
hanno interessato un capannone “alveare”  nella periferia del Comune di Campi Bisenzio (FI) dove operavano 4 attività commerciali che producevano vestiario e accessori in pelle.

L’intervento ha consentito di individuare all’interno delle strutture ispezionate, risultate essere particolarmente fatiscenti, 34 lavoratori di origine cinese intenti a lavorare in condizioni di particolare degrado, in ambienti privi di qualsiasi requisito di sicurezza, alcuni adibiti anche a dormitori. Più in particolare, dei 34 lavoratori complessivamente controllati: 20, erano completamente privi di contratto di lavoro e 13 di essi erano soggetti totalmente “clandestini” ai fini della normativa sul permesso di soggiorno.

10, sono risultati “irregolari” poiché erano in possesso di un contratto di lavoro non rispondente alla reale attività svolta (ad esempio, dichiarazione di un impiego part time anziché full time). I 13 soggetti clandestini ed 1 datore di lavoro sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze, rispettivamente, per il reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio nazionale (ex art. 10-bis del D.Lgs. n. 286/1998), mentre il datore di lavoro risponderà all’autorità Giudiziaria per aver impiegato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno (ex art. 22, commi 12 e 12-bis, della citata normativa).

È stata disposta la sospensione dell’attività a cura dell’Ispettorato del Lavoro nei confronti di 2 ditte. L’ASL di Firenze, invece, ha provveduto a contestare autonomamente violazioni alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro nonché a rilevare le scarse condizioni igienico-sanitarie dei locali.

Le sanzioni amministrative nei confronti dei datori di lavoro e delle persone clandestine sorprese durante le attività di servizio ammontano complessivamente a oltre € 70.000.

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