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Dom 30 Mar 2025
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Firenze: uccise un ragazzo di 19 anni e lo rapinò, aggressore condannato a 15 anni

Il gip di Firenze ha condannato a 15 anni, in un processo con rito abbreviato, Cheikhna Dia, il 28enne accusato di omicidio volontario e rapina per la morte del 19enne Petru Tataru,, trovato in fin di vita per le coltellate ricevute in largo Alinari, a Firenze, la notte tra il 13 e 14 marzo 2024.

 

Diciotto anni di reclusione è la condanna chiesta a Firenze dalla pm Alessandra Falcone al processo in rito abbreviato per Cheikhna Dia, 28 anni del Senegal, accusato di omicidio volontario e rapina dopo aver accoltellato Petru Tataru, 19enne della Moldavia assalito in pieno centro, in largo Alinari, la notte tra il 13 e 14 marzo 2024.
I difensori, avvocati Francesco Stefani e Chiara Galli, hanno chiesto, per il fatto, il riconoscimento del reato meno grave di omicidio colposo o, in ipotesi, omicidio preterintenzionale. In aula, c’era anche la madre, Silvia, del 19enne ucciso. La donna ha chiesto di costituirsi parte civile ma il giudice ha respinto la richiesta per motivi tecnici. La sentenza è attesa nel pomeriggio.
Fu un omicidio efferato tra giovani immigrati a Firenze. Grazie alle telecamere pubbliche e private, gli investigatori della squadra mobile riuscirono a ricostruire ciò che accadde. La vittima, secondo l’accusa, avrebbe avuto una discussione con un gruppo di persone, tra cui il senegalese, di fronte a un fast food, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella. Poi l’omicida, Dia avrebbe attirato Tataru in via Fiume, che è una strada defilata nella zona. Qui, sempre la procura spiega che dopo aver strattonato e minacciato con un coltello il 19enne, lo avrebbe colpito al braccio, al fianco e all’addome. Poi, dopo avergli rapinato il denaro, fuggì. Tataru, ferito, raggiunse Largo Alinari dove si accasciò, privo di forze e con emorragie. A dare l’allarme al 118 furono dei passanti. La vittima dell’aggressione fu portata in condizioni gravissime all’ospedale di Santa Maria Nuova, dove morì.
L’aggressore fu rintracciato dalla polizia a bordo di un’auto con altre cinque persone ancora nei pressi del centro, in piazza de’ Nerli. I sei furono ascoltati in questura e poi per Dia fu disposto il fermo di indiziato di delitto. Da allora è sempre rimasto in carcere.