Firenze, per celebrare i 150 anni dalla nascita di Vittoria Contini Bonacossi e i 130 anni dalla nascita di Gio Ponti, architetto, designer e fondatore della rivista ‘DOMUS’, che disegnò i nuovi arredi di Villa Vittoria, ‘Firenze Fiera’ si fa capofila di un importante evento culturale.
Da giovedì 18 a domenica 21 novembre verranno infatti accesi i riflettori sugli anni d’oro di Villa Vittoria e dei suoi illustri proprietari, i coniugi Alessandro e Vittoria Contini Bonacossi, che nel 1931 la acquistarono rendendola punto di riferimento internazionale di artisti, collezionisti e storici dell’arte, da Roberto Longhi a Federico Zeri.
In podcast l’intervista al presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini, a cura di Gimmy Tranquillo.
Vittoria Contini Bonacossi, Gio Ponti e un “capolavoro dell’arredamento italiano del Novecento” è il titolo del convegno che, parafrasando Federico Zeri, si apre giovedì 18 novembre alle ore 16,00 nella Sala Verde, al secondo piano della Villa. A fare gli onori di casa il presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini.
Interverranno il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, Sabina Magrini, direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze, Rosalia Manno Tolu, presidente dell’Archivio per la memoria e la scrittura delle donne, Enrico Colle, direttore del Museo Stibbert, oltre a Lucia Mannini (storica dell’arte), Stefano Andrea Poli (docente al Politecnico di Milano) e Chiara Toti delle Gallerie degli Uffizi.
(Per partecipare al convegno è necessario prenotarsi: [email protected] – tel. +39 055 4973207).
Nella Sala Limonaia verrà allestita una mostra curata da Daniela Fattori dell’Archivio di Stato di Firenze, dove per la prima volta saranno esposti, insieme ad alcune lettere, 10 diari (conservati all’ASF) scritti in forma epistolare tra il 1926 e il 1933 da Vittoria ai suoi familiari durante i numerosi viaggi negli Stati Uniti, a New York, ospite dei più grandi collezionisti e filantropi oltreoceano come i Kress e i Gardner, presso i quali “si fece ambasciatrice dell’italianità ”, come sottolinea Sabina Magrini, direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze. Si tratta di documenti di straordinaria importanza che gettano luce sulla personalità forte e carismatica di Vittoria e testimoniano anche il progressivo formarsi del suo gusto e ideale collezionista.