Lun 23 Dic 2024
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Flora Commedia: Cai Guo-Qiang agli Uffizi

Preceduto da un’inaugurazione col botto, anzi, con i botti – gli straordinari giochi pirotecnici diurni sparati da Piazzale Michelangelo domenica 18 novembre – apre agli Uffizi Flora Commedia, la mostra dedicata al celeberrimo artista cinese Cai Guo-Qiang.

Flora Commedia è la mostra che gli Uffizi dedicano a Cai Guo-Qiang, nato nel 1957, artista che dopo studi di scenografia all’Accademia di Shanghai è rapidamente diventato noto a livello mondiale.

In particolare i toscani hanno avuto modo di vedere la sua bella istallazione di 99 lupi “in volo” al museo Pecci, nella mostra che ne celebrava la riapertura due anni fa (potete rinfrescarvi la memoria qui).

Ora gli Uffizi ospitano in 10 sale il suo nuovo lavoro, Flora Commedia. Che comprende 62 lavori, quasi tutti realizzati con polvere da sparo. Sono tele, e molte sono immense. Questa nella fotografia è lunga 24 metri, per 4 metri di altezza.

Insieme a vari disegni, tutte le opere sono ispirate da lavori conservati agli Uffizi, e in particolar modo da quelli di Botticelli, Caravaggio e Leonardo da Vinci.

La mostra poi fa parte di un progetto più ampio che si chiama “Viaggio di un individuo attraverso la Storia dell’Arte Occidentale”. Si tratta di un viaggio che comprende tappe in vari grandi musei dell’Occidente. Dopo il Museo Puskin di Mosca e il Prado di Madrid, Firenze e gli Uffizi con Flora Commedia sono il terzo stop. L’anno prossimo sarà la volta del Museo Archeologico di Napoli. Dopo di che ci sarà il rientro alla base, in oriente.

Detta così sembra un pò il programma di quei tour organizzati delle agenzie orientali per far vedere l’Europa ai cinesi in una settimana. Invece, Cai Guo-Qiang è venuto più volte a Firenze e ci ha passato del tempo, studiando sia i disegni conservati al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi che la flora del giardino di Boboli, lavorando anche a stretto contatto con i giardinieri.

E poi…ha dato fuoco alle polveri.

Flora Commedia presenta lavori straordinari sotto molti punti di vista. Uno degli aspetti più interessanti della mostra è che ci fa capire come il futuro, che sarà -anzi è già- cinese, guarda a noi e alla nostra arte.

Come dice Cai Guo-Qiang stesso, ” Quando ti raffronti con l’arte del passato, in realtà stai distruggendo la sua struttura. Lo rispetti o ci entri in competizione? Lo attacchi o lo ami? L’obiettivo è andare avanti. Il metodo è guardare al passato. L’ambizione sta nel futuro”.

Margherita Abbozzo. Tutte le fotografie sono mie.