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Fondazione Santa Maria Nuova: “Sistema sotto stress, servono spazi per cure intermedie e lockdown per i no vax”

Fondazione Santa Maria Nuova

Firenze, Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, in un comunicato stampa della Fondazione Santa Maria Nuova, denuncia la pressione a cui sono sottoposti gli ospedali.

“L’ondata di pandemia Omicron è in pieno svolgimento e gli arrivi negli ospedali sono in continua crescita – scrive il presidente della Fondazione Santa Maria Nuova – Anche in questo frangente gli ospedali di Firenze e dell’Asl Toscana Centro reggono perché fanno rete e perché riescono a convertire i reparti in tempo utile. Però è innegabile che siamo sotto pressione. Non per la presenza di malati gravi. Piuttosto per la presenza di tanti malati di medio-bassa intensità. Servono posti per le cure intermedie. E non è troppo tardi per un lockdown dei no vax. Sono loro che continuano a finire in terapia intensiva”.

“Per fortuna la maggior parte della popolazione è vaccinata. E ormai sappiamo che il vaccino, pur non bloccando l’infezione, blocca la malattia grave. Non è vero che Omicron è meno grave delle altre varianti, come Delta: lo è solo perchè siamo vaccinati. È il motivo per cui le rianimazioni continuano ad essere piene di non vaccinati. E limitazioni di mobilità ai no vax sarebbero corrette” osserva Landini. Convinto che la frontiera, oggi più che mai, siano le cure intermedie: “Non è un momento di allarme per le rianimazioni, salvo che per i no vax. Piuttosto in questo momento il tema sono i posti a bassa intensità, low care, le cure intermedie Covid. Il nostro impegno è trovare strutture extraospedaliere, anche case di cura e Rsa, dove dirottare pazienti che non hanno necessità dell’ospedale e dove mettere magari anziani positivi che non possono stare a casa. Anche il circuito degli alberghi sanitari deve continuare” chiede Landini.

“Ogni ondata pandemica ha una sua caratteristica: in questa abbiamo molti malati positivi in ospedale per altre patologie. Bisogna dividere queste persone da coloro che hanno insufficienza respiratoria dovuta al Covid, che devono essere curati negli appositi reparti. La vaccinazione ha protetto dalla malattia severa anche se non ha scongiurato l’infezione. Mentre i non vaccinati, che con la variante Omicron tendono ad ammalarsi di più, rappresentano i pazienti più gravi, per i quali si rende necessario il ricovero in in rianimazione. Oggi i pazienti non vaccinati sono l’80-85% dei ricoverati in Terapia intensiva e il 60-70% dei ricoverati nei reparti Covid. L’intervento del governo, anche se lodevole, è timido e tardivo: occorreva rendere prima la vaccinazione obbligatoria, e obbligatoria per tutti, non solo per gli over 50. Non si esce dalla pandemia senza una vaccinazione di massa vera e obbligatoria” sostiene Landini, convinto che “non sia tardi per istituire un lockdown per i non vaccinati”.

“Per quanto riguarda gli asintomatici penso che sia il momento di una svolta – conclude il presidente della Fondazione Santa Maria Nuova -: occorre prendere atto che il paziente asintomatico che ha avuto 3 vaccinazioni non può essere considerato malato. Non deve essere tracciato nè tolto dal lavoro, specie se lavora in strutture sanitarie. Porta la mascherina Ffp2 e fa un tampone di controllo dopo 5-6 giorni, ma le norme burocratiche che valevano in una situazione epidemiologica diversa oggi non sono un aiuto ma un grosso impaccio. Più libertà, meno restrizioni e meno burocrazia per chi ha fatto 3 vaccini, è meno infettivo e non andrebbe calcolato come malato. Meno libertà e più restrizioni per i novax”.

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