Allontanati i paragoni con Joy Division e Fall, i Fontaines D.C. danno alle stampe un album di cui tutti parlano ma che divide, una delusione per qualcuno, il primo disco di peso di questa nuova generazione del “post-punk” per altri. A voi il giudizio.
‘Skinty Fia’, il terzo album degli irlandesi Fontaines D.C. è ora appena uscito per Partisan Records. Il titolo dell’album, Skinty Fia è una frase irlandese che può essere tradotta come “la dannazione del cervo” e la copertina dell’album presenta appunto un cervo strappato dal suo habitat naturale e inserito in una casa, illuminato da una luce rossa artificiale. Il cervo gigante irlandese è una specie estinta e i pensieri della band sull’identità irlandese sono al centro dell’album. La frase, che è usata per manifestare delusione o fastidio, ha risuonato con il frontman Grian Chatten come l’esatta espressione dei suoi sentimenti nei confronti della “mutazione” della cultura irlandese all’estero e la canzone, che dà il tono a tutto l’album, esplora quei sentimenti attraverso la lente di una relazione condannata da paranoia, alcool e droghe.
Ci sono gli echi rock di Dogrel e le atmosfere più cupe di A Hero’s Death, ma Skinty Fia è molto più ampio e cinematografico. I Fontaines D.C. sono una band in uno stato di costante evoluzione e questa volta il risultato è un album di stati d’animo mutevoli, intuizioni sorprendenti e maturità.
Skinti Fia è il nostro “Disco della settimana“.