Il Forte di Belvedere, storica fortezza medicea che fungeva da baluardo di difesa per la città, torna definitivamente alla città e diventerà un polo di arte e cultura, un contenitore multidisciplinare della contemporaneità e un centro di produzione, di ricerca e di sperimentazione. Sarà inoltre aumentata la sua fruibilità, studiando la possibilità di tenerlo aperto per tutto l’anno e non solo in estate in occasione di mostre, come accade attualmente.
Questi i punti chiave dell’Accordo di valorizzazione del bene tra Comune, Demanio e sovrintendenza che ieri, con la firma tra amministrazione e Demanio, è tornato definitivamente proprietà del Comune. La delibera di autorizzazione all’acquisizione gratuita del Forte, ai sensi dell’articolo 5 comma 5 del decreto legislativo 85 del maggio 2010, è stata approvata dal consiglio comunale a dicembre 2017.
“Finalmente – dichiara il sindaco Dario Nardella – si conclude un lungo percorso che restituisce uno dei ‘luoghi dell’anima’ di Firenze, amatissimo dai cittadini, che l’amministrazione intende ulteriormente valorizzare e vocare all’arte e alla cultura”.
Il Forte di Belvedere, nome originario Forte di San Giorgio, fu costruito a partire dal 1589 su progetto di Bernardo Buontalenti, ultimo importante intervento di fortificazione cittadina. E’ costituito da quattro bastioni principali e due minori, ha una forma a stella e al centro vi si trova una Palazzina a tre piani, tipologia insediativa a metà tra la fortezza-palazzo e la villa extraurbana. L’orologio sulla Palazzina è una aggiunta successiva, risalente alla seconda metà del XVIII secolo.
Nel corso del tempo la Fortezza perse la sua funzione originaria di baluardo difensivo e nel ‘700 fu trasformata in una caserma. Nel 1958, grazie a una convenzione tra Intendenza di Finanza, proprietaria dell’immobile, e il Comune, la Fortezza divenne nuovamente fruibile al pubblico, sede di eventi e mostre prestigiose almeno fino agli anni ’90, quando la convenzione scadde. Nel 1999 fu stipulata una nuova convenzione tra Ministero delle Finanze e Comune che dava il Forte in uso all’amministrazione in cambio della manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che dell’adeguamento delle norme di sicurezza. Dopo due tragiche morti il Forte è stato chiuso per lavori di messa in sicurezza, con un investimento dell’amministrazione pari a poco meno di due milioni di euro, tra il 2008 e il 2013, quando venne restituito alla città. Negli ultimi anni notevoli sono stati anche gli interventi di manutenzione ordinaria, pari a 1,3 milioni dal 2011.
Tra le principali mostre che vi si sono svolte negli ultimi anni ricordiamo Dani Karavan (1978), Michelangelo Pistoletto (1984), Arnaldo Pomodoro (1986), Fernado Botero (1991), Mimmo Paladino (1993), Jean Michel Folon (2005), Zhang Huan (2013), Giuseppe Penone (2014), Antony Gormley (2015), Jan Fabre (2016), Ytalia (2017), ed Eliseo Mattiacci (2018).
L’accordo intende proseguire la valorizzazione del Forte aumentandone le potenzialità culturali e la fruibilità, e creare sinergie con soggetti pubblici e privati secondo variegati assi di sviluppo e progettazione culturale.
La sua vocazione di contenitore multidisciplinare della contemporaneità e la sua ubicazione strategica sono caratteristiche che ne fanno il punto di arrivo di assi culturali che virtualmente attraversano la città: l’asse culturale dal Novecento al contemporaneo, coinvolgendo il Museo Novecento, il museo Marino Marini, Palazzo Strozzi, Murate; l’asse culturale dei giardini dell’Oltrarno, da Boboli a quello delle Rose; l’asse culturale tra museo Bardini, Villa Bardini e Pitti; l’asse storico documentario tra biblioteca Nazionale, Gabinetto Vieusseux, archivi storici; asse della storia del costume, dalla Galleria del costume ai musei Gucci e Ferragamo.
Il Forte, nell’Accordo di valorizzazione, continuerà l’attuale vocazione di sede espositiva privilegiata, sia mediante lo svolgimento di mostre temporanee, eventi e installazioni site specific, sia mediante la creazione di un centro culturale di respiro internazionale sede di attività di alta rappresentanza istituzionale e di sostegno alla produzione di nuove espressioni artistiche, con particolare attenzione alla contemporaneità, in sinergia con musei, istituti e luoghi di cultura.
Tra gli altri obiettivi, è prevista la conservazione ordinaria e la valorizzazione del complesso monumentale e ambientale del Forte, compresi gli spazi verdi, potenziandone le modalità di fruizione e rendendo ove possibile aperti la palazzina e le aree verdi non solo nel periodo estivo. Lo sviluppo di sinergie con gli istituti culturali presenti in città e il mondo imprenditoriale permetterà lo sviluppo e la creazione di network culturali per incrementare la conoscibilità e l’attrattibilità del complesso rendendolo anche fucina di cultura contemporanea.
E’ previsto tra l’altro il graduale spostamento degli archivi della Biblioteca nazionale, attualmente ivi presenti, per rendere gli spazi più funzionali per le mostre e per le altre attività.