Gio 19 Dic 2024
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ToscanaCronacaForteto: Carfagna, commissione chiarirà complicità istituzioni

Forteto: Carfagna, commissione chiarirà complicità istituzioni

“Provo indignazione e rabbia al pensiero delle istituzioni che avrebbe dovuto vigilare e proteggere i bambini ma non l’hanno fatto, anzi hanno offerto copertura, anche politica, a un luogo come il Forteto dove si sono consumati abusi e forme di sopraffazione ai danni delle creature più fragili e bisognose della nostra società”. Lo ha detto Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia, visitando oggi la cooperativa agricola Il Forteto di Vicchio (Firenze) per incontrare le vittime. “La commissione d’inchiesta parlamentare partirà il 4 settembre e sarà la sede dove chiarire finalmente e definitivamente le responsabilità” ha detto ancora la vicepresidente della Camera. Intanto è polemica sulle dichiarazioni contro la Regione del garante dell’Infanzia del Lazio, Jacopo Marzetti, commissario governativo per il Forteto e membro della commissione d’inchiesta su Bibbiano.

“Il sistema degli affidi va riformato subito. Ci sono tutti i profili di necessità e urgenza perché il governo agisca immediatamente per decreto: negli ultimi 40 anni 26mila minori sono stati strappati alle famiglie, e a dispetto della legge più della metà non è mai tornato a casa. Di queste bambine, di questi bambini e adolescenti, ad oggi non sappiamo nulla, perché non esiste un’anagrafe degli affidi”. Lo ha detto Mara Carfagna (Fi), vicepresidente della Camera, in una conferenza stampa presso la cooperativa Il Forteto a Vicchio (Firenze) dove dove ha incontrato le vittime. Il fondatore della comunità de Il Forteto, che accoglieva minori in difficoltà Rodolfo Fiesoli è stato condannato insieme a 22 collaboratori con accuse, che a vario titolo, vanno da maltrattamenti a violenza.

“Se la vicenda del Forteto fosse stata affrontata subito dopo la sentenza del 1985 oggi non avremmo casi drammatici come quello di Bibbiano” ha ribadito Carfagna.

Ed in queste ore il Forteto è anche al centro delle accuse rivolte alla Regione Toscana dal commissario Jacopo Marzett “Dopo quarant’anni in cui nessun organo istituzionale ha denunciato i fatti che accadevano (…) oggi mi è arrivata una richiesta di risarcimento danni da più di 5 milioni dalla Regione Toscana e dalla città metropolitana per danno di immagine. Questa richiesta metterebbe in crisi l’attività produttiva della azienda e quindi di tutti i dipendenti e non darebbe la possibilità di risarcire le vittime che è uno dei motivi del commissariamento”. Ha denunciato Marzetti.

“Il commissario faccia il suo dovere così come la Regione Toscana sta facendo il suo” replica lapidario il presidente Rossi rendendo nota anche una precisazione dell’Avvocatura regionale che entra nel merito della vicenda in relazione all’entità della richiesta avanzata dalla Regione, richiesta che, si dice, potrebbe creare difficoltà nei risarcimenti alle vittime del Forteto.

Dovrà essere una causa civile, così come disposto dal giudice penale, a quantificare il danno di immagine subito dalla Regione Toscana per la vicenda della comunità di recupero per minori disagiati “Il Forteto”, afferma l’Avvocatura. E come è già successo in passato, quando la Regione è riuscita a farsi riconoscere un risarcimento, niente esclude che la somma in questione possa essere reimpiegata a beneficio delle stesse vittime.

Nel frattempo il capogruppo Fi in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, annunciando un’interrogazione sulla richiesta danni presentata dalla Regione Toscana a Il Forteto, commenta: “Rossi faccia mea culpa, alla luce dei finanziamenti erogati negli anni alla comunità, Fondazione e cooperativa il Forteto, e ritiri la richiesta risarcitoria in quanto oltre che inappropriata, rischia di mettere a repentaglio gli equilibri economico finanziari della Cooperativa agricola, ed i risarcimenti per le vittime degli abusi”.
Marchetti, spiega una nota, chiede di conoscere “i motivi per i quali sia stata avanzata richiesta di risarcimento danni alla cooperativa agricola, ora non più controllata dalla ‘setta’, e non ai diretti responsabili, all’epoca dei fatti rappresentanti legali della fondazione, comunità e cooperativa. Se la Regione – conclude Marchetti – intenda muovere anche una causa civile nei confronti della cooperativa agricola”, “come intenda utilizzare questi eventuali risarcimenti” e “quali progetti e quante risorse siano state utilizzati per aiutare le vittime del Forteto o se, alla luce di questa richiesta risarcitoria, si intenda farlo”.