“Il governo si scordi di collocare un centro di permanenza per il rimpatrio dove vengono negati i diritti umani delle persone nella nostra regione o in qualsiasi altra parte d’Italia. Pronti a fare una battaglia politica durissima”. E’ quanto dichiara in una nota il segretario del Partito democratico della Toscana, l’onorevole Emiliano Fossi dopo la proposta sottosegretario agli Interni Nicola Molteni.
“Il Partito democratico nazionale e regionale è e sarà sempre contro l’individuazione di strumenti di detenzione dove vengono negati i diritti umani delle persone, proprio come i centri di permanenza per il rimpatrio” lo afferma il segretario del Partito democratico della Toscana, l’onorevole Emiliano Fossi dopo la proposta sottosegretario agli Interni Nicola Molteni.
“La nostra idea di politica dell’accoglienza è ben altra -dice Fossi- : siamo in Toscana, dove ha sempre prevalso e funzionato il sistema dell’accoglienza diffusa, un modello che il governo sta provando a scardinare attraverso tutti i provvedimenti che ha fatto”. “Chi guida oggi il nostro Paese investe su politiche che alimentano l’irregolarità, che elettoralmente a loro fa gioco. Noi abbiamo un’altra visione e per affrontare il tema con un’altra modalità”.
le parole di Fossi fanno eco a quanto detto da Nicola Molteni, sottosegretario agli Interni parlando a margine del congresso provinciale del sindacato di polizia Sap oggi a Firenze, “Il Cpr in Albania è uno strumento ulteriore”, ma, ha detto il sottosegretario, “l’obiettivo è quello di avere un Cpr per ogni regione italiana”, e “abbiamo avanzato una proposta anche alla Toscana, come l’abbiamo fatta per tutte le regioni: io mi auguro che prevalga il buon senso”.
“In questo momento noi abbiamo 10 Cpr in Italia – ha proseguito – per una capienza di 1.300 posti in teoria, ma in pratica sono circa 700-800 posti perché questi Cpr vengono sistematicamente vandalizzati dagli ospiti stessi”. Per Molteni “un Cpr in Toscana vuol dire avere più sicurezza sui territori, avere delle strutture che garantiscono di poter allontanare soggetti che non hanno il diritto di stare in Italia, che sono soggetti pericolosi, che hanno delle sentenze di condanna certificate anche dall’autorità giudiziaria. Quindi noi lavoriamo per allargare la rete dei Cpr italiani”.
Do parere opposto a Fossi, Elena Meini e Giovanni Gall della lega. “Se Giani ha davvero a cuore la sicurezza dei toscani, allora accolga immediatamente il rinnovato invito fatto dal sottosegretario Molteni per creare un Cpr nella nostra regione” affermano in un comunicato i due.
“Questi centri sarebbero, infatti, utilissimi per ospitare, temporaneamente, prima dell’espulsione, soggetti pericolosi che non hanno il diritto di stare nel nostro Paese”, affermano i due rappresentanti del Carroccio, che sottolineano come “uno dei primari obiettivi di chi amministra una Regione” dovrebbe essere “quello di garantire il quieto vivere ai cittadini. Ma ci sembra che l’ostinata avversione da parte del governatore a realizzare tale struttura, vada in una direzione totalmente opposta”.