Dal 16 gennaio al 13 febbraio 2022. R/esistenze in/volti diffusi una mostra alla ricerca di unâidentitĂ appenninica. Un progetto che indaga il rapporto fra identitaĚ, memoria e territorio della zona dellâAlto Mugello. Lâidea nasce da una Cooperativa del territorio che ha trasformato un ex-edicola nel centro di Palazzuolo sul Senio in un luogo dâincontro e di progettualitaĚ comunitaria.
âAspettatevi lâinaspettatoâ. Ă il motto di un gruppo di giovani cittadini di Palazzuolo sul Senio che ha trasformato un ex-edicola nel centro di Palazzuolo sul Senio in un luogo di cultura, dâincontro e di progettualitaĚ comunitaria.
Lo spazio si chiama E50035, una mini-galleria di arte contemporanea dove domenica 16 gennaio inaugura âR/esistenze in/volti diffusiâ, una mostra fotografica alla ricerca di unâidentitĂ appenninica curata dalla Cooperativa di ComunitĂ âla C.I.A. â Cultura Innovazione Ambienteâ e realizzata nellâambito del bando âToscanaincontemporanea2021â della  Regione Toscana (ore 16, ingresso gratuito â super greenpass obbligatorio).
Lâevento rientra in unâiniziativa di piĂš ampio respiro che ha visto la cooperativa C.I.A Cultura Innovazione Ambiente ricevere il sostegno della Direzione Generale CreativitaĚ Contemporanea del Ministero della Cultura nellâambito dellâavviso pubblico âStrategia Fotografia 2020â, oltre alla collaborazione del Comune di Palazzuolo sul Senio.
Giancarlo Barzagli è il primo fotografo selezionato per iniziare questo progetto. Nato a Fiesole nel 1981, ma cresciuto sullâAppennino Tosco-Romagnolo, con il suo primo libro fotografico âGrĂźne Linieâ edito nel 2019, aveva raccontato la Resistenza del suo  territorio partendo da un punto di vista molto personale. Quello di chi, su questi monti, câè cresciuto. Con R/esistenze in/volti diffusi, andando oltre al tema della Resistenza, o forse solo declinando il termine sotto un nuovo punto di vista, si inoltra ancora di piĂš nella ricerca della propria identitĂ mettendola in relazione con il territorio e la memoria, in una sorta di gioco di specchi.
Il corpo principale della mostra, installato presso la mini-galleria dâarte contemporanea, eĚ composto da 20 fotografie che vanno a formare il grande quadro principale e da gigantografie (singole e/o trittico) nelle vetrine esterne. Altre 10 fotografie fanno parte della mostra diffusa in altri spazi del paese, per valorizzarne gli angoli nascosti, in una fusione fra il medievale ed il contemporaneo.
Allâiniziativa collabora anche la scrittrice Simona Baldanzi (mugellana di origini e per scelta di campo) che con il racconto âIl figlio dellâAppeninoâ, romanza le vicende raccolte dal fotografo e ne completa lâopera.
Nel suo ultimo libro âCorpo Appenninoâ (ediciclo editore, 2021) percorre i crinali dellâAppenino mescolando memoria personale e collettiva. In questo racconto invece â che sarĂ presentato il 30 gennaio 2022 presso la Sala Polivalente âPaolo Sdruccioliâ  dellâIstituto Comprensivo âDino Campanaâ alla presenza dellâautrice â le esperienze personali si intrecciano alle storie raccolte sul territorio e infine alle chiacchiere fatte con Giancarlo per staccarsi dal piano della realtĂ (non troppo certamente) e approdare su un piano laterale dove le cose non sono quasi mai quello che sembrano.
âIl territorio e la sua conformazione influenzano la vita delle persone che lo abitano ma a loro volta gli abitanti plasmano il territorio con le loro attivitĂ â â afferma Giancarlo Barzagli -. Questo circolo si protrae da secoli (addirittura millenni) dando forma allâidentitĂ dei luoghi che viviamo. LâAppennino, montagna che protegge ma non isola, e le popolazioni che lo hanno vissuto o attraversato hanno dato luogo a questa identitĂ ? Di che cosa è fatta? Al di lĂ delle riflessioni sullâabbandono e sulle sue cause, fondamentali per comprendere i meccanismi che hanno portato la nostra societĂ verso il fondovalle, câè una vitalitĂ sparsa lungo la dorsale appenninica fatta di luoghi e persone (indigeni o forestieri). Con questo lavoro vorrei provare a racchiudere le loro storie in un racconto comune, alla ricerca di unâidentitĂ Â appenninica nella quale si possano riconoscere (e di conseguenza mi possa riconoscere). Fare comunitĂ , resistere alla disgregazioneâ.
E50035, luogo in cui domenica 16 gennaio  inaugura âR/esistenze in/volti diffusiâ, nasce come spazio progettuale con un orizzonte che travalica i confini del paese. Grazie al suo programma e alle sue peculiaritaĚ, questa mini-galleria è stata selezionata da Trans Europe Halles; il network di centri culturali di rilevanza europea con membri in 36 paesi (https://teh.net).