L’assessora regionale all’ambiente e alla difesa del suolo, Monia Monni, commenta così la presentazione da parte della società Iberdrola Renovables Italia spa della richiesta di verifica di assoggettabilità, con cui chiede di installare un impianto fotovoltaico a terra per la produzione di energia elettrica per 62,3 Megawatt di potenza
“Siamo consapevoli che la Legge Regionale è stata impugnata dal precedente governo, tuttavia al momento la Corte Costituzionale non si è espressa. Pertanto qualsiasi progetto o richiesta di installazione deve attenersi scrupolosamente alle norme, per poter essere approvata”. L’assessora regionale all’ambiente e alla difesa del suolo, Monia Monni, commenta così la presentazione da parte della società Iberdrola Renovables Italia spa della richiesta di verifica di assoggettabilità, con cui chiede di installare un impianto fotovoltaico a terra per la produzione di energia elettrica per 62,3 Megawatt di potenza, su una superficie di terreno di 110 ettari situati nel comune di Manciano (Gr) e che, viste le dimensioni, potrebbe coinvolgere anche il vicino comune di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.
La richiesta di Iberdrola è stata avviata dagli uffici competenti della Regione il 29 gennaio scorso. Tuttavia, anche se il procedimento è in corso, il progetto appare in evidente e aperto contrasto con la legge regionale in materia di economia circolare e di installazione di impianti fotovoltaici a terra.
Infatti le linee guida regionali sono chiare: nelle aree rurali per gli impianti fotovoltaici a terra è stabilita la potenza massima di 8 MegaWatt, per un’occupazione al suolo di un massimo di 13 ettari. A questo si aggiunge che per tutti gli impianti di potenza superiore ad 1 MegaWatt l’autorizzazione regionale alla costruzione è rilasciata previa intesa con il Comune o i Comuni interessati dalla localizzazione dall’impianto.
“La sostenibilità ambientale – conclude l’assessora Monni – passa anche dal consumo di suolo. Soluzioni come quella di Iberdrola certamente assicurano alti livelli energetici, ma a spese di grandi porzioni di suolo, in questo caso 110 ettari, coinvolgendo due comuni in due regioni diverse. La Regione Toscana è da anni impegnata per garantire un pieno sviluppo delle energie rinnovabili, compreso il fotovoltaico, ma abbiamo più volte fornito indicazioni affinché ci si concentri nello sfruttare i tetti dei fabbricati e dei capannoni, che costituiscono superfici importanti non ancora utilizzate a scopo energetico”.