Potrebbe trovare casa in una parte del grande complesso di Santa Maria Novella a Firenze, che il ministro di Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini ha visitato il nuovo Museo della lingua italiana.
Poche settimane fa, durante un’iniziativa in Palazzo Vecchio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva lanciato la proposta di far sorgere la nuova struttura proprio nel capoluogo toscano, nella città dove dal 1583 ha sede l’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo. Quello di creare un museo della lingua è un’idea avanzata da tanti importanti italianisti e non è stata più abbandonata da quando fu inaugurata, nel 2003, la grande mostra sulla lingua italiana agli Uffizi a Firenze, ‘Dove il sì suona. Gli italiani e la loro lingua’.
Ieri Franceschini, accompagnato dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dall’assessore comunale alla cultura Tommaso Sacchi, ha svolto un sopralluogo nel complesso monumentale di Santa Maria Novella, che da una parte si affaccia sulla stazione ferroviaria e dall’altro sulla piazza dell’omonima basilica. In particolare la visita si è concentrata sull’ala che si affaccia su via della Scala, grande circa 2500 metri quadri.
“C’è un’idea molto bella su cui hanno lavorato studiosi – ha detto il ministro – che hanno invitato lo Stato italiano ad avere un luogo che ricordi il lungo percorso della lingua italiana. L’idea è molto positiva, non mi pare ci sia città più adatta di Firenze, e quindi stiamo ragionando su quello”.
Franceschini ha spiegato che il futuro museo dovrà essere in collegamento con l’Accademia della Crusca, e ha sottolineato che il fatto che “questo progetto si realizzi mentre stiamo per entrare nei 700 anni dalla morte di Dante assume un significato ancora più forte”. Durante l’appuntamento fiorentino Franceschini ha poi annunciato che presto ci sarà una norma che disciplinerà il fenomeno delle locazioni turistiche gestite dalle piattaforme online come Airbnb. “Il tema di Airbnb va governato in modo intelligente”, ha detto il ministro, è “un fenomeno che ha portato anche un tipo di turismo interessante, a cui l’Italia non può rinunciare, ma va regolato. Non è possibile che ci sia chi finge di avere Airbnb e invece sono attività d’impresa mascherate. Stiano lavorando su una norma che vorremmo inserire nel collegato turismo in queste settimane. Presto porterò una norma in Consiglio dei ministri”.(ANSA).
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