
Prosegue la protesta composta ma ferma della comunità agostiniana del convento di Santo Spirito, a Firenze, i cui spazi paiono destinati a condividere i muri con una RSA nell’ex caserma Ferrucci. Affiancati dal Comitato Salviamo Firenze, i padri della balisica si mobilitano oggi e domani per amplificare la propria voce appellandosi alle istituzioni. “Non possiamo più tacere”, dicono, “vogliamo salvare questo luogo e dunque la nostra identità”.
Chi parla è padre Giuseppe Pagano, priore del Convento di Santo Spirito a Firenze, sceso in piazza con la città per un flash mob di protesta indetto da Salviamo Firenze, già in prima linea per molte battaglie in nome della salvaguardia del patrimnonio abitativo, e ora anche spirituale del capoluogo, in Oltrarno, dove dal 1300 la comunità agostiniana ha scritto storie di accoglienza, senza distinzione di credo, in una dimensione culturale che padre Pagano non perde l’occasione di ribadire.
L’obiettivo della mobilitazione e del convegno in Basilica è fermare la realizzazione della RSA, “o “albergo di lusso camuffato” -come la definisce il deus ex machina del Comitato, Massimo Torelli – nell’ex caserma Ferrucci, che condivide pareti ma non scopi con la Basilica. Gli spazi, di proprietà di Difesa Servizi Spa, società in House del ministero della Difesa, sono stati assegnati via bando alla Fastpol, gestore di strutture socio sanitarie, e sebbene sia il Governatore Giani, sia la Sindaca Sara Funaro si siano già espressi a favore delle istanze del priore, la situazione, avverte Torelli, pare bloccata nel limbo eterno dei rimpalli delle responsabilità. “Siamo pronti ad occupare”, chiosa frate Pagano, un’azione che tuttaiva pur cercando pace, di pace non è fatta.