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Fratoianni, Giani candidato Toscana? Facciamo primarie di coalizione

NICOLA FRATOIANNI, Foto Imagoeconomica

Fratoianni – “Facciamo le primarie per scegliere il candidato governatore del centrosinistra” in Toscana. E’ la proposta di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, leader di Avs insieme al verde Angelo Bonelli, in un’intervista all’edizione fiorentina de La Repubblica.

Sulla possibile coalizione in Toscana Fratoianni osserva: “Penso per la Regione sia necessario partire da un cuore che metta insieme Pd, 5Stelle e Avs. Per ragioni di numeri ma anche politiche è il primo compito che abbiamo”. Quanto a Iv, “veti non ne ho mai messi, semmai subiti. Quel che conta è la credibilità di una proposta politica”. Sulla eventuale ricandidatura del governatore uscente Eugenio Giani (Pd), “oggi non c’è un candidato della coalizione perché non c’è la coalizione. Ci si deve lavorare. Sulla base di un programma potremo definire strade, strumenti e tempi per scegliere chi la rappresenterà. Ma a tutte le interlocutrici e gli interlocutori toscani e nazionali dico: se dobbiamo ottenere una discontinuità rispetto al presente, ad iniziare dall’allargamento della coalizione attuale, allora tutto deve essere sul tavolo. Candidatura compresa”. Per Fratoianni “non si può pretendere una coalizione larga blindando un nome. Credo che una strada potrebbe essere quella delle primarie di coalizione. Io penso siano possibili. Non mi sogno di imporre questa strada ma nessuno ha il diritto di dire ‘non si può fare’. E mi auguro che il Pd ci pensi”. “Le primarie possono essere uno strumento per attivare positivi processi di partecipazione – osserva ancora -. Io sono peraltro convinto che Giani le primarie non abbia nessun motivo di temerle. Chi ha avuto l’onere e l’onore di governare non dovrebbe avere nessun timore di misurarsi”. “Una coalizione si costruisce in una relazione positiva che cerchi convergenze non divergenze – conclude -. Io diffido dall’idea che le primarie si sostituiscano alla costruzione di un accordo ma al Pd non sfugge che possono diventare un meccanismo di mobilitazione, al momento assente. La destra ci proverà. E noi dobbiamo andare fuori dal recinto del politicismo parlando ai toscani. Nulla è scontato, la partita non è chiusa e impacchettata”.

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