Risale a 62 anni anni fa l’ultima ondata di freddo artico arrivata, anche in Toscana. Proprio come sta accadendo in questi giorni, il 5 maggio 1957 l’intera penisola veniva investita “da una massa di aria artica che portò nevicate fino a quote basse al Centro Nord e fino a quote di bassa montagna al Sud, nevicò persino a Potenza”.
L’arrivo dell’aria fredda in piena primavera si deve a un fenomeno molto raro in questa stagione, ossia l’inversione della circolazione del cosiddetto ”vortice polare”, l’area di bassa pressione che si trova sull’Artico e nella quale in condizioni normali, le correnti si muovono da Ovest a Est. Questo andamento permette all’aria che proviene dall’Atlantico di mitigare il clima in tutta l’Europa. Se la circolazione si inverte, come sta avvenendo adesso e come è accaduto nel 1957, l’aria mite viene bloccata e le correnti artiche hanno via libera. Per questo, rilevano i meteorologi “l’irruzione di aria artica sul bacino del Mediterraneo ha innescato la formazione di un profondo vortice di maltempo che sta agendo soprattutto sulle regioni centro settentrionali”. L’ondata di freddo, pioggia e neve ha cominciato ad abbattersi sull’Italia nelle prime ore del mattino di domenica, a partire dalle regioni settentrionali, con accumuli di neve abbondanti in Trentino, Veneto e Appennino Emiliano.
Sempre nel Centro-Nord le temperature sono tornate a valori invernali, almeno di 15 gradi inferiori rispetto alle medie del periodo, quando nella prima settimana di maggio dovrebbero raggiungere almeno 22 gradi in pianura al Nord e 20 in Toscana. Invece i valori sono precipitati ai 7 gradi registrati a Piacenza e a Siena, e agli 8 di Verona, Vicenza e Firenze, Pisa e Livorno.
Tomaso Torrigiani del Lamma