?”Il nostro appello ai candidati sindaco” di Firenze “è quello di dichiarare l’emergenza climatica” in città “come è stato fatto nei giorni scorsi a Milano, in Inghilterra e in Irlanda”. Lo ha detto Luca Masetti, studente che fa parte di ”Fridays for future Firenze, movimento organizzatore dello sciopero per il clima nel capoluogo.
Dopo il primo sciopero globale del 15 marzo, che ha mobilitato milioni di giovani in tutto il mondo, oggi il movimento Fridays For Future replica l’iniziativa. In Italia sono in corso iniziative in 126 città. Ma stavolta c’è anche una richiesta precisa: che i Comuni italiani e il parlamento dichiarino lo stato di emergenza climatica, come hanno fatto la Camera dei Comuni britannica e il consiglio comunale di Milano. “Rispetto al primo sciopero globale per il clima del 15 marzo le nostre rivendicazioni sono diventate più precise – spiega Francesca Travaglino, studentessa, una delle animatrici del movimento a Roma -. Chiediamo la dichiarazione dell’emergenza climatica da parte del Comune di Roma Capitale e di tutta l’Italia”. La stessa richiesta è stata avanzata al Comune di Firenze dal comitato locale di #FridaysForFuture.
Il 2 maggio scorso la Camera dei Comuni britannica ha approvato una mozione presentata dai laburisti che chiedeva la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale nel paese. Il Consiglio comunale di Milano ha approvato il 20 maggio una mozione del Pd per una “dichiarazione di emergenza climatica e ambientale” in città. La mozione impegna il sindaco “a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, a predisporre entro 6 mesi iniziative per la riduzione delle emissioni e per l”introduzione di energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico…, sviluppando ulteriormente il progetto di riforestazione urbana già in atto”.
Il corteo partito da piazza Santa Maria Novella, si è diretto verso il parco delle Cascine, ma raggiunto i viali, allo slogan “Se ci rubate il futuro noi blocchiamo la città”, le migliaia di giovani e giovanissimi, si sono seduti per protesta in mezzo al viale all’altezza di Porta a Prato e della stazione Leopolda, bloccando completamente il traffico.
Il corteo si è poi diretto verso il parco delle Cascine dove era prevista la conclusione della manifestazione, ma all’altezza della stazione Leopolda, i manifestanti si sono seduti a terra improvvisando un’ulteriore protesta.
I ragazzi si sono poi rialzati ed hanno ripreso il percorso, ma il traffico è rimasto ancora bloccato fino a che il corteo non ha completamente attraversato il viale.
Molti i cartelli esposti dagli studenti con slogan come ‘stop emissioni o dimissioni’, ‘non c’è un pianeta B’, ‘life in plastic is not fantastic’.
La diretta del nostro inviato Gimmy Tranquillo: