E’ stato organizzato oggi a Firenze l’annuale evento della Regione Toscana per fare il punto sull’avanzamento del programma, che compie sessant’anni. La Regione ha già attinto oltre 700 milioni di euro.
Il Fse è il principale strumento finanziario con cui la Ue investe sulle persone. Lo fa qualificandole, aiutando chi ha perso il lavoro a ritrovarlo attraverso incentivi o rafforzando le proprie capacità e competenze per affrontare meglio i cambiamenti del mercato.
La Toscana, per il settennato 2014-2020, ho impiegato i fondi per una grande quantità di bandi e progetti. Si tratta di interventi diretti in molti casi verso le categorie più deboli e vulnerabili: i giovani, le donne, i disoccupati di lunga durata, i soggetti disabili, ex detenuti ed ex tossicodipendenti.
Nel corso del 2017 sono stati rafforzati i servizi per l’impiego e sempre a sostegno dell’occupazione sono stati avviati percorsi sperimentali e integrati per favorire la ricollocazione nel mondo del lavoro. Sul fronte inclusione sociale per favorire il rafforzamento dei servizi socioeducativi e dei servizi di cura rivolti ad anziani sono stati garantiti i buoni servizi per l’infanzia e i buoni servizio per il sostegno alla domiciliarità.
Come sempre grande rilevanza hanno assunto gli interventi dedicati ai giovani nell’ambito del progetto Giovanisì: tirocini, servizio civile, percorsi di apprendistato, di alternanza scuola lavoro,alta formazione, misure a sostegno dell’autoimpiego (coworking) e della libera professione.
Per il 2018 sono già stati programmati altri interventi: molti bandi e avvisi sono sempre rivolti ai giovani , ma ci sono anche i voucher per sostegno alla domiciliarità per soggetti disabili con particolari patologie (Alzheimer), opportunità per accompagnamento al lavoro per persone svantaggiate, iniziative per il sostegno dell’offerta di servizi educativi da 3 a 36 mesi.