“La mia candidatura a sindaca di Firenze è anche un’appassionata dichiarazione d’amore per questa straordinaria città”. Lo ha detto l’assessora all’Educazione, al Welfare e all’Immigrazione del Comune di Firenze, Sara Funaro (Pd), dando il via nella Sala Rossa del Palazzo dei Congressi, all’evento di presentazione della sua candidatura a sindaca per le prossime elezioni comunali.
La sala era gremita (gli organizzatori parlano di 2 mila persone) ed alcune centinaia di partecipanti sono rimasti fuori. Prima dell’inizio dell’evento, la stessa Funaro è andata a salutarli.
Tra i seduti in sala, il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, il deputato Pd, Federico Gianassi, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, rappresentanti dem della giunta regionale, comunale e del Consiglio regionale. E poi arrivato ad evento iniziato anche il presidente della Regione, Eugenio Giani. La serata si è aperta con la proiezione del video realizzato da Corrado Ceron, regista e sceneggiatore, nel 2022 al cinema con ‘Acqua e anice’: attraverso parole e immagini Funaro ha raccontato la sua storia. Poi sono intervenuti alcuni esponenti della società civile con i quali la candidata ha dialogato ed in chiusura il suo intervento.
All’evento, primo appuntamento pubblico con i cittadini ed i partiti del centrosinistra che sostengono la sua candidatura, Funaro ha lanciato un appello: “se condividete il mio messaggio, se la visione che propongo, la riconoscete come vostra, se sentite in voi la stessa passione che anima me – ecco, allora alzatevi con me e con me iniziate questo cammino. Quello che ci porterà a costruire, tutti insieme, una Firenze nuova: la citta che possiamo chiamare casa”. Quello di Funaro è “un progetto incentrato su un’idea semplice: Firenze vuole essere la città̀ di chi ci vive, di chi l’ha scelta o continua a sceglierla, di chi la sceglierà̀ per starci, per viverla, per aderire alla sua comunità. Questa è anche una risposta a certe tesi striscianti che tornano a inquietare i sogni del nostro Paese, e dell’Europa. Non si è fiorentini per un diritto di sangue. Si è fiorentini se si vive a Firenze e si ama Firenze (a partire dai bambini e dalle bambine che vivono le nostre scuole e i tanti lavoratori che hanno scelto di rendere la nostra città più ricca)”.
Nel progetto illustrato da Funaro, Firenze è “come faro di un nuovo Umanesimo, apripista e modello della comunità del futuro. Esempio di come una città̀ possa e debba evolvere per dimostrare che si può̀ crescere senza lasciare nessuno indietro. Che non c’è contraddizione tra solidarietà e sviluppo, e che anzi è proprio la dimensione comunitaria l’unico argine alla destra che vuole dividere le nostre comunità e non dà risposte ai bisogni”. “Per me una città̀ giusta premia l’eccellenza, offre ai suoi cittadini meritevoli opportunità adeguate, promuove lo sviluppo. Ma in una città̀ giusta la solidarietà non è una zavorra. L’inclusione non è un lusso”, ha sottolineato la candidata sindaca del centrosinistra. Passando ai temi della sua campagna elettorale, “la casa è un tema centrale e per me una priorità assoluta – ha sostenuto Funaro – E questo tema non riguarda soltanto i cittadini più fragili. Oggi, nelle città desiderate e attrattive fanno fatica a trovare una casa anche famiglie che hanno redditi medi, e che non possiamo certo definire povere. Fermiamoci un momento a riflettere su questo paradosso: ci sono persone che lavorano, e che non riescono ad avere una casa. Se accettiamo questo come un dato immodificabile, crolla il senso della nostra società”.
“In questi anni abbiamo investito molto sul social housing, anche per gli anziani, così come – per correggere alcune storture di mercato – abbiamo varato nuove regole sugli affitti brevi. Ma non basta – ha continuato Sara Funaro – Oggi dobbiamo pensare a modi nuovi – innovativi, coraggiosi – per riportare residenti nel comune, creando nuove opportunità abitative, soprattutto per i più giovani. Diamoci un obiettivo ambizioso: noi vorremmo che Firenze nel 2030 avesse almeno 20.000 residenti under 40 in più. Non è facile, certo: ma è da traguardi sfidanti che deriva la spinta a dare il massimo. Per farlo è necessario lavorare sulla presenza di servizi per i cittadini, scuole e presidi sanitari, sulle opportunità di lavoro, sull’offerta di formazione e attività di ricerca, sulle infrastrutture digitali e tecnologiche. Ma ci vogliono anche case a prezzi possibili. In città ci sono case e immobili inutilizzati perché oggetto di fallimenti, ecco, un’idea concreta che realizzerò è che il Comune acquisti questo nuovo patrimonio immobiliare per convertirlo in edilizia sociale, da mettere a disposizione di famiglie e cittadini. Per farlo si possono utilizzare anche i fondi provenienti dagli oneri di urbanizzazione”.
La candidata sindaca ha spiegato che parlare di “sicurezza in termini sociali, concreti e non propagandistici significa occuparsi della prevenzione, investire con convinzione nel lavoro – difficile, lungo, ma cruciale – sulle dipendenze dalla droga. E poi lavorare su un costante presidio culturale della città, che animi le piazze non solo nelle stagioni più favorevoli. Significa anche, diciamolo a voce alta, innestare una giusta critica al governo – ha proseguito Funaro – che da un lato non dà a una città come Firenze le risorse umane e materiali di cui le forze dell’ordine avrebbero bisogno; dall’altro mette in campo politiche di esclusione sociale che finiscono per creare ulteriori marginalità sociali, facile preda della criminalità”. Funaro ha poi parlato di Firenze come città del lavoro, della moda, della manifattura e delle sue imprese, delle grandi aziende e delle piccole imprese, dell’Università e dei centri di ricerca, del variegato tessuto del commercio di vicinato, “spesso in difficoltà, una ricchezza per tutti da preservare e valorizzare”. “Per questo – ha spiegato – voglio mettere il lavoro al centro della mia azione e garantire le migliori condizioni per il suo sviluppo, a partire dal salario minimo che ho lanciato nei giorni scorsi”.
A proposito di lavoro e di aziende, “dobbiamo avere una visione di Firenze metropolitana, di collaborazione con i comuni limitrofi e di tutta l’area provinciale – ha spiegato sempre Funaro – Visione che parta dalle infrastrutture perché ci sia innanzitutto un effettivo collegamento e un progetto di sviluppo condiviso. Abbiamo fatto un grande lavoro sul sistema tramviario cittadino, ma dobbiamo completare il sistema a livello metropolitano. E investire sulle grandi infrastrutture, necessarie per lo sviluppo di tutta l’area”. Funaro ha annunciato che intende incentivare l’uso della mobilità pubblica, con positivi effetti sociali e ambientali: “lo faremo sostenendo i residenti che vogliano usare i mezzi pubblici e condivisi come il sistema di bike sharing, che sta avendo un grande successo, e per il car sharing da rilanciare. Insieme con un innovativo piano di parcheggi alberati”. “E poi voglio che Firenze sia in prima linea per salvare il pianeta, e per difendere i suoi cittadini dai cambiamenti climatici. Siamo tra le 100 città europee che vogliono raggiungere la neutralità climatica prima delle altre, vogliamo, dobbiamo farlo per noi e per i nostri ragazzi. Ecco perchè oltre a promuovere le comunità energetiche, metteremo a disposizione dei cittadini i tetti degli edifici pubblici per installare impianti fotovoltaici, per produrre energia pulita e offrirla a costi più bassi alle famiglie, alle imprese, ai commercianti, liberandoli dalla burocrazia e dagli assurdi no imposti da limiti e vincoli fuori dal tempo. E voglio costruire un piano per combattere le isole di calore della città: perché dobbiamo abbassare la temperatura con gli alberi, gli asfalti riflettenti, levando asfalto e restituendo ai cittadini spazi più vivibili e da vivere”.
La candidata sindaca ha precisato che “settimana dopo settimana” proporrà alla città “un programma allo stesso tempo ambizioso e concreto, com’è nello stile di Firenze. Vedere dal vivo i problemi, le difficoltà ed anche ciò che funziona ma può essere migliorato, nei vari luoghi della nostra città”. Per questo sarà organizzato un ciclo di iniziative dal titolo “Con Sara per Firenze”: ogni sabato mattina “visiteremo uno o più rioni di Firenze con una passeggiata partecipata insieme agli abitanti della zona, a chi vorrà. Attraverso diverse tappe, avremo occasione di scambiarci idee, confrontarci, e definire insieme alcune delle linee programmatiche per la Firenze del 2030”. Il primo appuntamento sarà sabato 3 febbraio alle ore 9.30 in piazza dell’Isolotto. “Partiamo da qui per ricordare i 70 anni dalla fondazione dell’Isolotto da parte dell’allora sindaco Giorgio La Pira”, ha affermato Funaro.