Lo ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro dopo che ieri è stato trovato morto nella sua cella un detenuto 28enne, somalo. Tra l’altro, secondo quanto spiegato ieri da Emilio Santoro, presidente del comitato scientifico dell’associazione Altrodiritto, il giovane “era uno di quei 100 che avevano fatto ricorso ai magistrati per le condizioni di detenzioni inumane”.
“A Sollicciano ci sono stati troppi morti. Io non mi stancherò mai di dirlo: Sollicciano è un carcere che va completamente riformato, non ha le condizioni minime di dignità per chi ci sta e per quelli che ci lavorano. Se noi vogliamo che le carceri abbiano una funzione riabilitativa e inclusiva non è un luogo come quello che si può avere”. Lo ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro dopo che ieri è stato trovato morto nella sua cella un detenuto 28enne, somalo.
“Quando muore una persona è sempre una ferita per tutti noi” ha detto ancora Funaro.
Tra l’altro, secondo quanto spiegato ieri da Emilio Santoro, presidente del comitato scientifico dell’associazione Altrodiritto, il giovane “era uno di quei 100 che avevano fatto ricorso ai magistrati per le condizioni di detenzioni inumane”.
“Voglio ringraziare la direttrice per il lavoro che ha svolto fino ad ora, abbiamo sempre avuto un confronto costante e ha messo anche tanto impegno per provare ad affrontare tutte le questioni – ha aggiunto -. Avrà sempre il nostro sostegno e la nostra vicinanza. Dall’altra parte la soluzione è quella di rifare Sollicciano. Vorrei ringraziare il nostro vescovo, che sta dando un’attenzione particolare a Sollicciano, ai detenuti, a tutto quello che possiamo fare. Noi ci siamo. Ma ci siamo per provare davvero a migliorare le cose”.