I Cinquestelle hanno scritto una lettera al presidente della giunta regionale Toscana, Eugenio Giani, e al presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo. La nostra intervista con la consigliera IRENE GALLETTI
Il Movimento 5 Stelle torna sul caso della maxi inchiesta sullo smaltimento illegale di rifiuti che ha travolto la Toscana e al sistema di convenienze economiche e politiche descritte dai pm della Dda fiorentina come l’anello di congiunzione con la criminalità organizzata. Nella conferenza stampa di oggi, la Capogruppo Irene Galletti e la Consigliera regionale Silvia Noferi hanno affrontato varie questioni, dalle denunce pubbliche fatte negli anni sulle questioni ambientali, alle iniziative intraprese in Consiglio Regionale per porre rimedio, fino alla Richiesta di Comunicazione da parte del Presidente Eugenio Giani in merito all’inchiesta Keu sullo smaltimento illecito dei rifiuti dell’industria conciaria. In contemporanea alla conferenza stampa è stata protocollata una lettera ufficiale indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, per sollecitarlo a calendarizzare gli atti del Movimento 5 Stelle collegati a questioni ambientali urgenti e che da tempo attendo di essere discussi nelle sedi opportune.
“Di primo impulso abbiamo depositato una richiesta di comunicazione urgente su alcuni degli aspetti più inquietanti della vicenda – spiega la consigliera Irene Galletti – nell’immediato dell’uscita delle notizie sulla maxi inchiesta che coinvolge drammaticamente esponenti della ‘ndrangheta. Riteniamo sia un atto dovuto da parte del presidente Giani, che deve pretendere lui medesimo trasparenza sull’accaduto da parte delle strutture regionali investite da questa inchiesta.”
“Scoprire oggi che gli eventi oggetto dell’inchiesta non sono circostanze singole e scollegate, ma originate da quello che appare agli inquirenti come un sistema collaudato di condotte personali per rilasciare e farsi rilasciare atti autorizzativi in deroga, anche mediante emissioni di atti ritenuti in contrasto con le normative, e per concludere accordi e protocolli per continuare ad assicurare la gestione illecita dei rifiuti – incalza Galletti – getta ombre pesanti sulla Giunta Regionale riguardo la conduzione della macchina amministrativa e la sua permeabilità in qualche forma da parte della criminalità organizzata. Ombre che deve essere spazzata via al più presto con indagini interne che devono procedere in parallelo a quelle degli inquirenti, per individuare chi sono i soggetti responsabili di questa rete e soprattutto tutelare chi ha sempre servito le istituzioni pubbliche con disciplina e onore. Questi ultimi – evidenzia la cinque stelle – sembrano aver avuto spesso vita difficile in Arpat, che dovrà essere oggetto di verifiche riguardo gli spostamenti del personale. Lo chiederemo con un apposito atto.”
“Sulla vicenda sarà importante audire esperti di anticorruzione e organizzazioni come la Fondazione Caponnetto, ma anche la Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Giunta Regionale Toscana, che dal mese di ottobre 2020 lo è anche del Consiglio. E poi – rileva Galletti – dovremo intraprendere lo stesso percorso per il porto di Livorno: perché se per lo smaltimento di rifiuti si parla di decine, forse centinaia di milioni di euro, nel porto con il narcotraffico si raggiungono miliardi.”
E conclude: “Ancora ci sarebbe da parlare dei commissari speciali alle opere pubbliche, dei loro poteri e del loro operato in simili circostanze. Questo sarà un impegno che dovrà caratterizzare la Regione Toscana per i mesi, se non gli anni, a venire.”
Gli atti della Capogruppo M5S Irene Galletti in attesa di discussione:
1. In merito al programma della Regione Toscana per la gestione degli scarti di lavorazione e i c.d. gessi rossi (mozione 275 del 20 marzo 2021).
2. In merito alla nuova gestione della discarica della Grillaia di Chiana (PI) (interrogazione orale 152 del 6 aprile 2021).
3. Istituzione di una Commissione speciale finalizzata alla verifica ed identificazione degli sversamenti ed utilizzi impropri di sostanze tossiche operati dalle aziende della filiera conciaria, e coordinamento dell’attuazione delle misure più appropriate, celeri ed efficaci di intervento per al tutela della salute e delle matrici ambientali, e per il monitoraggio delle stesse (mozione in attesa del numero di protocollo).
4. Azioni da intraprendere a tutela della salute e dell’ambiente a seguito delle vicende relative agli sversamenti (mozione in attesa del numero di protocollo).
5. Necessità di ripristinare e potenziare la dotazione organica, strumentale e finanziaria Arpat alla luce degli ultimi eventi (mozione in attesa del numero di protocollo).
6. Tutela delle risorse naturali, artistiche, paesaggistiche, agricole, artigianali, dell’ecosistema e della salute umana nella definizione delle aree non idonee allo sviluppo delle risorse geotermiche in Toscana (mozione in attesa del numero di protocollo).