“La Toscana – afferma Franco Corleone – non ha ancora risolto il problema dell’istituzione di sezioni adeguate per detenuti con problemi psichiatrici e non è in grado di accogliere persone con gravi problematiche da altre regioni”
Il 58enne pugliese che si è tolto la vita nel carcere di Livorno era “un detenuto di alta sicurezza trasferito dal carcere di Fossombrone nelle Marche a quello” toscano “contro la sua volontà, adducendo la necessità di una osservazione psichiatrica. Siamo al trionfo del surreale. Si tratta di un suicidio annunciato”. Così il garante regionale dei diritti dei detenuti della Toscana Franco Corleone esprime tutta la sua amarezza di fronte alla tragedia avvenuta ieri.
“La Toscana – afferma – non ha ancora risolto il problema dell’istituzione di sezioni adeguate per detenuti con problemi psichiatrici e non è in grado di accogliere persone con gravi problematiche da altre regioni”. Il garante attribuisce una “grave responsabilità al Dap”, quella di “avere assunto una decisione che si è rivelata sconsiderata”, e ribadisce quanto sia “indispensabile recuperare dal decreto di riforma dell’ordinamento penitenziario le misure sulla salute psichica in carcere”.
Corleone ha ribadito le problematiche del penitenziario, sia strutturali che di vita interna, sia nell’alta sicurezza che nella media sicurezza. Tra le priorità più volte ribadite nell’alta sicurezza la messa in funzione della cucina, gli spazi per studio e socialità, una maggiore attenzione per assicurare permessi e misure alternative; nella media sicurezza, il ripristino delle docce e poi, assicurare l’inizio dei lavori per gli alloggi della polizia penitenziaria, la ristrutturazione di due padiglioni chiusi e la riapertura di una sezione femminile. Corleone ha anche annunciato che l’11 giugno andrà in visita alle Sughere.