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Garante detenuti, “nomina inderogabile”: Corleone inizia digiuno

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Franco Corleone annuncia tre giorni di digiuno per sostenere l’inderogabilità della nomina del Garante regionale dei detenuti. Mercoledì 4, infatti, si terrà la riunione della Commissione Affari istituzionali che avrà all’ordine del giorno proprio tale nomina.

Di seguito il comunicato di annuncio dell’iniziativa di protesta:

“E’più di un mese che è cessato il mio mandato di garante dei detenuti della Regione Toscana. Un periodo assai delicato per la situazione delle carceri in cui torna a mordere il sovraffollamento, per molti progetti di ristrutturazione e di riforma che sono fermi, per l’emergenza del corona virus.
In questo periodo ho continuato a occuparmi delle questioni drammatiche compiendo una opera di supplenza, ma ora è il tempo delle decisioni.
Mercoledì 4 si terrà la riunione della Commissione Affari istituzionali che avrà all’ordine del giorno il punto della nomina del Garante. Per due volte la decisione è stata rinviata, adesso il presidente Bugliani assicura che la prossima volta sarà quella buona.
Voglio credere e dare fiducia a questa affermazione, ma intendo sostenere l’impegno inderogabile con un digiuno di dialogo. Non voglio rischiare di trovarmi impotente e disarmato di fronte a un nuovo rinvio.
Lo stallo è durato anche troppo. Se mercoledì ci sarà la decisione, occorrerà una mobilitazione vasta delle associazioni e dei movimenti perché il Consiglio regionale prenda la decisione il 10 o l’11 marzo.
Nessuno di coloro che ha in mano la decisione mi ha chiesto un consiglio o una valutazione per la scelta tra i candidati. Mi auguro che la preferenza vada a chi garantisca un impegno totale per la difesa dei diritti e della dignità delle persone private della libertà secondo i principi della Costituzione. In questi sei anni ho seguito il pensiero di Sandro Margara, un patrimonio di valori che va conservato e realizzato.
In questo periodo si sono sprecate molte occasioni, però si sono anche realizzate conquiste
inimmaginabili come la chiusura degli Opg, la tutela della privacy per i detenuti, il controllo dei Tso, la denuncia degli effetti della legge antidroga, la messa in campo del superamento delle misure di sicurezza e della cancellazione della non imputabilità prevista dal Codice Rocco e infine l’affermazione del diritto all’affettività e alla sessualità in prigione.
Assicuro che non farò un passaggio delle consegne burocratico ma assicurerò una collaborazione intensa perché c’è ancora molto da fare. Il vizio della speranza ci possiede.

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