Lo ha detto Giovanni Nistri, comandante generale dei carabinieri al conferimento del Fiorino d’Oro all’Arma da parte del Comune di Firenze con cerimonia in Palazzo Vecchio.Comuni: Firenze, Fiorino d’Oro all’Arma dei Carabinieri
L’Arma dei carabinieri è stata insignita del Fiorino d’Oro, massima onorificenza della città di Firenze: il riconoscimento è stato consegnato oggi dal sindaco Dario Nardella, in una cerimonia tenutasi a Palazzo Vecchio, al comandante generale Giovanni Nistri, “profondamente legato alla città – si legge nelle motivazioni del premio – anche per aver ricoperto l’incarico di Comandante Provinciale e Comandante della Legione”.
Per Nistri, il Fiorino d’Oro “è in qualche modo uno stimolo ulteriore ad impegnarsi per tenere sempre comportamenti che siano all’altezza della fama che merita questa città e che meritano i cittadini di Firenze”. Nardella ha ricordato che il riconoscimento è “legato a ricorrenze importanti come i 100 anni del decreto di costituzione della scuola dei marescialli dei Carabinieri, come la nascita dell’Arma dei Carabinieri qui a Firenze, e anche al lavoro che i Carabinieri hanno fatto con il nucleo di tutela dei Beni culturali a favore del patrimonio culturale”.
Nistri è poi intervenuto sul processo Cucchi. “Tutte le determinazioni che potremo adottare in quel dolorosissimo caso saranno adottate nel momento in cui l’Autorità giudiziaria avrà fatto piena chiarezza sulle posizioni dei singoli” ha affermato . “Parlando di posizioni singole – ha aggiunto – devo dire che non posso assolutamente entrare nelle strategie difensive di nessuno. Dico solo che nel momento in cui tutto sarà chiarito dall’Autorità giudiziaria, nella quale rinnoviamo piena fiducia, così come rinnoviamo il nostro fondato e forte dispiacere nei confronti di chi continua a piangere per delle situazioni che devono essere chiarite, a quel punto faremo esattamente quello che dobbiamo fare, come abbiamo dimostrato proprio qui a Firenze in altre circostanze”.
“Credo che l’importanza di un’istituzione non sia quella di far finta che tutto vada bene, bensì che l’importanza di un’istituzione sia di prendere atto che chi cade nel fango non sporca solo se stesso ma infanga tutti”, per cui “siamo anche determinati nel perseguire le mancanze, quando è possibile giuridicamente farlo e amministrativamente sostenerlo”. Ha aggiunto Nistri . “Per la prima volta proprio a Firenze sono stati presi provvedimenti draconiani grazie a una novella legislativa che proprio in quel momento entrava in vigore, e che ha consentito all’Arma, ben al di là di quelle che sono le sentenze, di procedere nei confronti di chi aveva sbagliato” ha concluso il generale, riferendosi ai due carabinieri destituiti dall’Arma a seguito alla violenza sessuale nei confronti di due studentesse americane nel settembre 2017. “Sentenze – ha comunque puntualizzato Nistri – che comunque vanno sempre rispettate, perché la Costituzione è la nostra guida, e la Costituzione dice che nessuno e’ colpevole fino a sentenza definitiva; e quando una sentenza definitiva arriva, va rispettata”.