Firenze, GeOEVOapp, progetto UniFI condotto in sinergia tra DST e DAGRI, propone una metodologia innovativa per “seguire la traccia” dell’olio EVO tramite le componenti geochimiche e biochimiche.
Scopo finale di GeOEVOapp e offfrire alle piccole e medie aziende olivicole della Toscana uno strumento che identifichi e valorizzi l’olio EVO che producono. Il progetto ha come obiettivo lo sviluppo di un metodo innovativo d’indagine attraverso il quale sarà possibile caratterizzare l’olio EVO tramite le sue componenti geochimiche e biochimiche.
In podcast l’intervista al prof. Samuel Pelacani, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra e ideatore del progetto, a cura di Gimmy Tranquillo.
In particolare, si propone di sviluppare una metodologia innovativa finalizzata alla salvaguardia dell’intera filiera produttiva dell’olio Extra Vergine di Oliva (EVO), focalizzandosi sulle peculiarità legate a geodiversità e biodiversità del territorio toscano.
La particolarità di GeoEVOapp è la sintesi di due tecniche all’avanguardia, spesso impiegate separatamente, per “etichettare” i suoli degli oliveti toscani. La prima si basa sugli elementi delle terre rare e sugli isotopi dello stronzio, mentre la seconda analizza la biodiversità batterica del suolo e delle olive attraverso studi di metagenomica
I promotori del progetto sono: Samuel Pelacani, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra (DST), Sandro Moretti e Simone Tommasini, docenti DST, Maria Teresa Ceccherini e Luca Calamai, docenti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI).
Le dichiarazioni dell’ideatore del progetto: Samuel Pelacani
“Le possibili applicazioni di GeOEVO sono molteplici – illustra Samuel Pelacani, ideatore del progetto – come la creazione di una blockchain che definisca un tracciamento globale dal suolo fino al prodotto finito”
“In questo momento -prosegue- agli agricoltori interessa soprattutto l’identificazione univoca del loro prodotto, dimostrare quanto gli elementi essenziali presenti nel suolo toscano rimangano nell’olio e ne definiscano in maniera inconfondibile aspetti come aroma e profumo”.
“Per questo ci siamo concentrati su analisi specifiche dei biofenoli e dei composti aromatici. Guardando al futuro, gli studi sul DNA microbico all’interno delle olive potrebbero dare indicazioni sullo sviluppo degli aromi e del sapore dell’olio EVO. Insomma, potremmo attribuire su basi scientifiche il “carattere di toscanità” al prodotto; una necessità che è stata fortemente supportata dagli agricoltori che ci hanno aperto le porte – e i campi – delle loro aziende con grande disponibilità. Segno che il nostro impegno è stato recepito”.
Le dichiarazioni di Sandro Moretti
“La ricerca scientifica si è messa al servizio delle aziende – ha aggiunto Sandro Moretti, responsabile scientifico del progetto – ma anche le aziende si sono messe al servizio di noi ricercatori, offrendoci materiale, tempo, personale e ovviamente terra e olio”.
“Hanno compreso -continua- che GeOEVO potrà offrire un valore aggiunto per la loro produzione, rendendo possibile la caratterizzazione dell’olio sul mercato e valorizzando il cosiddetto ‘chilometro zero’ della filiera: un plus economico e un orgoglio culturale della Toscana”.