Firenze, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento in Regione, ha parlato della necessità di “essere molto concreti” per riportare gli elettori a votare.
“Noi presenteremo il 20 febbraio il progetto, – ha detto Giani – unico tra le regioni italiane e leader a livello europeo, in cui utilizziamo fondi del Fse, compartecipato da ingenti risorse regionali, per garantire a tutte le famiglie che hanno meno di 35mila euro di reddito gli asili nidi gratis “Più che distacco – ha detto Giani – vedo sfiducia nel fatto che la politica possa risolvere i problemi di ogni giorno. E noi sotto questo aspetto dobbiamo mandare dei messaggi precisi”.
Giani ha poi spiegato la politica regionale di contrasto agli accorpamenti scolastici: “In giunta regionale abbiamo deciso di proporre ricorso alla Corte costituzionale contro quella norma della finanziaria, approvata nel mese di dicembre dal Governo, sugli accorpamenti scolastici. Questo significa che in Toscana gli accorpamenti portano a una riduzione del personale di circa 40 unità tra le figure di vertice oltre che il personale e funzionari di alto livello nelle segreterie. È evidente che con 40 direttori in meno si vanno ad accorpare istituti”.
Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ricordando di aver già preso posizione sulla polemica delle scorse settimane scaturita dall’ipotesi di accorpamento dei licei classici Galileo e Michelangiolo a Firenze, due scuole storiche del capoluogo. Ma ci sono altri casi di istituti scolastici nella regione. Giani ha evidenziato che “soprattutto nelle zone interne l’accorpamento di istituti va a pregiudicare la stessa capacità di svolgere un servizio scolastico adeguato nelle aree della Toscana diffusa, e questo pregiudica la funzionalità, l’efficienza, il servizio”.
“Col ricorso alla Corte costituzionale – prosegue – vogliamo dire che la scuola pubblica non può essere penalizzata e ridimensionata, non può essere considerata oggetto di tagli in un momento in cui le Regioni come la Toscana hanno bisogno di offrire più qualità e quantità di servizio scolastico proprio nelle aree più disagiate”.
Giani ha chiesto al Governo di mettere più risorse sulla scuola: “Se c’è bisogno di risorse per poter consentire di lasciare inalterato il numero dei dirigenti e dei direttori didattici, questa è una priorità. Sulla legge finanziaria c’erano 35 miliardi, perché le maggiori insufficienze le abbiamo viste proprio su scuola e sanità? Alla sanità ne sono stati dedicati 2 miliardi, nella scuola ancora meno e il risultato è questo”.
“Stiamo dialogando con le Regioni Campania, Puglia ed Emilia-Romagna che credo andranno nella nostra stessa direzione di un ricorso alla Consulta. Crediamo che il Governo, che ha voluto mettere la parola merito nel nome del ministero, parta invece da presupposti esattamente opposti, tagliando sulla scuola quando dovrebbe invece essere il luogo dei diritti e dell’uguaglianza”.
Sui tempi per il ricorso, se possano essere sufficienti a bloccare la decisione del Governo, Nardini ha spiegato che “non sappiamo ancora se i tempi ci saranno, noi ce lo auguriamo perché questo metterebbe in difficoltà i territori. Voglio segnalare che lo Stato decide di tagliare e poi l’effetto, il ridimensionamento del personale, competenza regionale, viene scaricata sulle Regioni che devono scegliere dove tagliare. Abbiamo fatto ricorso perché crediamo ci siano dei margini, ma poi non dipende da noi”.