Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine del meeting per la Giornata della Memoria. Funaro, non condivido le politiche di Netanyahu’.
“Mi ha colpito una battuta che Tatiana Bucci ha ripetuto anche durante la consegna del Pegaso d’oro, ovvero dobbiamo lavorare per la pace fra Palestina ed Israele, le scene di Gaza non si devono più offrire ai nostri occhi. Io prendo spunto da questo per dire che mi farò carico di promuovere un tavolo per la pace”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a margine del meeting per la Giornata della Memoria. Giani ha oggi consegnato il Pegaso d’oro alle sorelle Bucci, sopravvissute ad Auschwitz.
“E’ proprio da tutti i livelli, e quindi anche dalla nostra Toscana, che deve nascere una forza, una emozione, una iniziativa concreta perché dobbiamo creare nel mondo la cultura per cui in quelle aree del Medio Oriente israeliani, ebrei e palestinesi possano vivere in pace senza quelle scene terribili che abbiamo visto nei mesi scorsi”, ha aggiunto Giani.
Sulla guerra Israele palestinese oltre a Giani è intervenuta anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro. “Se sono allarmata da rigurgiti di antisemitismo? Io penso che bisogna stare molto attenti e imparare a distinguere le questioni, le azioni di un governo da un popolo. Come ho condannato gli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas, condanno anche tutti i morti civili palestinesi che ci sono stati e non condivido le politiche del governo e di Netanyahu” ha dichiarato la sindaca Funaro.
Secondo Funaro “le cose non possono essere messe insieme ma devono essere tenute distinte: un conto sono le azioni di un governo, un conto è un popolo. E su questo ci vuole una grande attenzione da parte di tutte le istituzioni a cercare di ribadire questo concetto. Io penso che dalle nostre città e soprattutto da una città come Firenze noi dobbiamo lavorare per mandare messaggi di pace. Per farlo bisogna” realizzare “un lavoro molto profondo”.
La sindaca ha ribadito che “nei confronti dei testimoni” della Shoah “bisogna avere il massimo rispetto e la massima attenzione. Ricordare il passato serve a ribadire un messaggio nel presente” ovvero “che le differenze ci sono, possono essere ricchezze, creare ponti. Su questo dobbiamo lavorare ogni giorno”.