La decisione di portare la Toscana in zona rossa ”è stata presa su dati che vanno dal primo all’otto novembre, dal nove novembre i dati si sono quantomeno stabilizzati, ho visto un cauto miglioramento. A questo punto il provvedimento è preso, a questo punto dobbiamo fare squadra per ritornare a metà dicembre, prima di Natale, ad allentare la morsa e magari tornare in zona arancione se non in zona gialla.
Mi sto impegnando per aumentare i posti letto che è uno dei dati che vengono richiesti, per aumentare il tracciamento dove con il lavoro di questi tre-quattro giorni al 65-70%, per consentire alle nostre strutture ospedaliere di respirare e quindi offrire le condizioni per affrontare la pandemia. Poi conta molto il comportamento dei cittadini, ma i toscani sono responsabili, sanno fare squadra nei momenti di calamità”. Lo ha detto ad Agenda, su Sky TG24, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Rispondendo alla domanda sul perché non si aspetti di cambiare zona già tra due settimane, Giani ha spiegato che ”il meccanismo previsto dal decreto richiede che per due settimane i dati devono essere costantemente su un livello più basso, per poter rientrare in zona arancione o gialla. Basta che scoppi un focolaio e anche solo per un giorno c’è la punta in alto, quindi è evidente che dobbiamo essere cauti. Andare nella zona più bassa è facile, ma per risalire le condizioni chieste dalle norme sono molto rigorose, quindi non voglio creare illusioni. L’impegno a costruire il centro Pegaso Covid a Prato, il centro pegaso Toscana Nordovest, che assieme significano più di 500 posti letto, realizzare San Miniato, abbiamo attrezzato i Fraticini, il tracciamento che consente di isolare i contagiati e i loro contatti. Questo impegno ce lo stiamo mettendo con grande forza”.