?Firenze, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa, parlando con i giornalisti delle norme per il contrasto al Coronavirus, ha detto di voler promulgare due ordinanze regionali per contrastare l’emergenza Covid-19.
La prima per limitare i contatti tra pazienti delle Rsa e parenti e la seconda per arrivare, nel giro di una settimana, a 17.500 tamponi al giorno: “Al di là degli interventi del governo, oggi varerò due interventi significativi – ha detto Giani -. In primo luogo, abbiamo finito ora di concordare un protocollo d’intesa che invieremo alle strutture che gestiscono le Rsa: il nostro intento è quello di limitare il contatto fisico tra i pazienti delle Rsa e i loro parenti perché è chiaro che va nel loro interesse. Il contagio che può venire dall’esterno a un paziente di Rsa poi diventa una catena di contagi che minano tutto il sistema”.
Accanto a questo, ha aggiunto Giani, “tutta una serie di indicazioni per rendere comunque diretto il rapporto da remoto tra paziente e parenti, e per poter avere un tavolo di lavoro con il quale monitorare costantemente la situazione con i rappresentanti delle Rsa”.
Per quanto riguarda i tempi, il governatore ha spiegato che “stamani ho mandato il testo, la proposta di ordinanza che è nelle nostre intenzioni, alle rappresentanze di categoria della Rsa, se viene condivisa nell’arco di un paio di giorni diventa efficace”.
La seconda ordinanza invece, ha spiegato ancora Giani, è per “arrivare all’obiettivo di 17.500 tamponi giornalieri con screening rapido, nelle due modalità: per ora quello che consente la verifica attraverso l’apparecchiatura meccanica e in futuro vi sarà anche quello che ci può dare una risposta con il colore, quando sarà certificato dal ministero”. Per quanto riguarda ulteriori interventi, invece, Giani fa sapere che attenderà l’adozione da parte del governo del nuovo Dpcm.
“Io non sarò il presidente di Regione che per protagonismo cerca di fare l’ordinanza in più – ha poi detto Giani rispondendo ad una nostra domanda – Preferirei farne una in meno, affidandomi a un livello di intervento, che ormai è giusto, che veda il Governo protagonista. Perché non siamo più a marzo-aprile, quando oltre gli Appennini c’era un quadro e al di qua il numero dei contagi e dei decessi appariva in modo diverso. Oggi, lo vediamo, le regioni a rischio sono al nord come al sud”.
Per Giani, quindi, “è giusto che ci sia un livello di coordinamento, ma soprattutto di indicazioni, di comportamenti e di norme che il Governo fa e noi possiamo modificare solo in casi ben giustificati e ben chiari”.
Gimmy Tranquillo ha intervistato il Presidente Giani: