Firenze, nel corso di una conferenza stampa in cui veniva fatto il punto sui nuovi dati dell’epidemia di Coronavirus, a proposito della vaccinazione, il governatore della Toscana Eugenio Giani, ha evidenziato i dati dei pazienti ricoverati: “I non vaccinati generano l’84% delle posizioni in terapia intensiva, mentre i vaccinati solo il 6,8%, di cui con la terza dose sono il 2,6%”.
“Stiamo incrementando il livello di ‘tamponatura’, tanto è vero che oggi abbiamo segnato il record assoluto con 79mila tamponi – ha detto poi il presidente Giani – Vorremmo arrivare a 100mila tamponi, e ci adopereremo per questo proprio perché il tracciamento è importante. Ai cittadini dico di andare a fare il tampone se si ha qualche sintomo, non semplicemente per sicurezza come qualcuno mi ha detto”.
In podcast le dichiarazioni del presidente Giani e dell’assessore Bezzini.
“Cercheremo anche di eliminare quelle sacche di tamponi fatti per questioni occasionali – ha aggiunto -, dobbiamo ridurre quell’appesantimento sul sistema dei tamponi creato dai no vax. Per questo io sostegno che qualsiasi intervento vada verso l’obbligo vaccinale, in primis quello dei lavoratori”.
Per quanto riguarda i nuovi casi di Covid, Giani ha detto che in Toscana “abbiamo dati chiaramente alti, sopra i 18mila. Era nelle nostre previsioni perché sapevamo che dopo i giorni di festa si sono accumulati i tamponi da processare e c’è stato più contatto fra la popolazione. Ce lo aspettavamo che sarebbero stati giorni problematici. I dati di oggi li definisco ‘record di contagi e record di tamponi’. Sarà anche con l’aumento dei tamponi che affronteremo il problema del tracciamento”.
Organizzare e potenziare strutture di cure intermedie in Toscana, nelle quali ricoverare coloro che finiscono in ospedale non a causa del Covid, ma per altre patologie o necessità, e che, in quell’occasione, si scoprono positivi al tampone. Si tratta, secondo le prime stime, di circa il 30% dei ricoverati. E’ quanto poi spiegato dal presidente della Toscana, Eugenio Giani e dall’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini.
“Cercheremo di utilizzare luoghi di cure intermedie che vadano oltre l’aspetto ospedaliero – ha detto Giani – perché si sta prefigurando una quota sempre più consistente di persone che vanno in ospedale per altre ragioni e casualmente scoprono di essere positive al Covid. E in questo caso vanno nel reparto Covid, ma in realtà dovrebbe andare in un posto diverso che andrebbe chiamato ‘ospedale di comunità’ ovvero di lunga degenza da cure intermedie”.
Per questa riorganizzazione, ha aggiunto il governatore, “ci aiuterà la Croce Rossa mettendo a disposizione i Fraticini, non solo per le vaccinazioni, ma per darci dei letti intermedi, e poi andremo a cercare altre sedi in tutte e tre le Asl. Faremo subito un sopralluogo a Camerata per capire se possiamo trasformarla in questo senso. Sulla costa si parla di Monterotondo a Livorno, dell’incremento del San Luca a Lucca con altri spazi, analoga situazione a Massa. Insomma io ho dato l’input affinché i nostri direttori generali possano pensare all’interno del nostro patrimonio sanitario di anticipare quello che nel Pnrr sarà l’ospedale di comunità”.
“Stamani – ha poi spiegato Bezzini – nella riunione degli assessori alla sanità stimavamo che questo fenomeno già si stia assestando intorno al 30%, cioè il 30% circa dei ricoverati negli ospedali nei reparti Covid in realtà sono ricoveri con Covid e non per Covid. E quindi qui si pone l’esigenza di ulteriori elementi di innovazione”.