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Giani: “Sentenza aeroporto, costruttiva, non ferma iter”

Giani

Firenze, dopo un primo comunicato arrivato la sera di giovedì, subito dopo la divulgazione della sentenza del Consiglio di Stato, che bocciava i ricorsi di Toscana Aeroporti che erano stati presentati contro la decisione del Tar sul decreto di Via dell’aeroporto, arriva la sera di venerdì, un altro comunicato del candidato presidente della Regione Toscana della coalizione di centro sinistra.

Anche in questo comunicato di Giani, come del resto nel precedente, si ribadisce l’intento di voler andare avanti nella “modernizzazione dello scalo di Peretola”.

“La sentenza del Consiglio di Stato non interrompe certo la prospettiva di modernizzazione dello scalo di Peretola, ma costituisce un rallentamento del suo iter – si legge infatti nel comunicato – La politica istituzionale dal 2012 è stata coerente nel confermare la necessità di realizzare la pista parallela all’autostrada proprio perché ha un miglior impatto ambientale: un cono di volo che ricade su un’area meno abitata, garanzie di sicurezza e maggiore armonia degli elementi naturali del territorio”.

“Il presidente Rossi ha indicato che proseguiremo – continua poi il comunicato di Giani – Così sia Nardella che il Ministro De Micheli sono concordi nell’andare avanti dopo l’integrazione degli atti”.

“Valuto quindi in modo costruttivo ciò che ha detto il Consiglio di Stato – spiega poi Giani tentando di dare alla sentenza uno ‘spin’ leggermente positivo – oltre alla Via nella sentenza si afferma che è necessaria anche la Vas e la faremo. Realizzeremo intorno alla pista il parco della Piana è saranno forniti i giusti accorgimenti per la viabilità. Tutto ciò ci consentirà di realizzare un aeroporto migliore”.

Il comunicato si conclude poi con un’apertura ad una cooperazione con i sindaci della piana per arrivare ad un progetto che sia più condiviso: “L’importante è un maggior dialogo tra i comuni coinvolti, perché proprio il dialogo è l’elemento che deve caratterizzare la Toscana del futuro evitando il classico campanilismo ma piuttosto valorizzando l’apporto dei comuni coinvolti”.

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