Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCovid-19Gimbe: 47,6% dei toscani ha completato ciclo dosi di vaccino

Gimbe: 47,6% dei toscani ha completato ciclo dosi di vaccino

Gimbe, in Toscana la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 47,6% del totale, ancora sotto la media italiana del 52,3%, mentre il 15,3% ha ricevuto la prima dose (media Italia, 11,3%).

Secondo i dati della Fondazione Gimbe, la regione Toscana ha fatto meglio soltanto di Calabria (47,4%), Basilicata (47,2%), e Provincia autonoma di Trento (45,9%), in un contesto di quarta ondata Covid che, nella settimana 21-27 luglio, ha prodotto in Toscana un aumento del 128,1% dei positivi. Il ritardo è evidente negli under 20: la Toscana è seconda in Italia per quota di non vaccinati nella fascia 12-19 (81,7%).

Rispetto alla settimana precedente, sono in miglioramento i dati relativi all’occupazione di posti letto in ospedale da parte di pazienti Covid (il 2%) e all’occupazione di posti letto in terapia intensiva (il 3%), dati al di sotto delle soglie (15% e 10% rispettivamente) fissate per il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla. Tutte le province toscane presentano oltre 50 nuovi casi per 100.000 abitanti nell’ultima settimana: Arezzo (58), Firenze (95), Grosseto (70), Livorno (67), Lucca (118), Massa Carrara (59), Pisa (59), Pistoia (62), Prato (72), Siena (63).

“Non ce li abbiamo i vaccini per vaccinare i turisti. Noi vacciniamo i toscani. Onestamente, anche rispetto alla comunicazione dei vaccini, in realtà ce ne arrivano sempre un po’ meno. Non sono un bene illimitato. Oggi se uno si prenota sul portale, passano settimane prima di poterci andare. C’è una grande corsa. Somministriamo 37-38 mila vaccini al giorno. E’ un bene prezioso”.

Lo ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani, intervenuto ieri sera alla Festa dell’Unità di Fiesole (Firenze).

“Prima sistemiamo la situazione della Toscana – ha proseguito -, perché abbiamo bisogno a settembre, ottobre, di non avere il corso così rapido di contagiati che vivemmo l’anno scorso, ma un numero invece molto più ridotto, più gestibile, con meno letalità, con meno carica pandemica da parte del virus, e poi ragioniamo del resto”.