Firenze, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco Dario Nardella, l’assessore Sara Funaro e il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, erano presenti alla cerimonia del ‘Giorno della Memoria, al binario 16 della stazione di Firenze Santa Maria Novella dove il 9 novembre 1943, partirono i convogli piombati con i prigionieri ebrei.
Il Giorno della memoria, o The International Holocaust Remembrance Day, è una giornata commemorativa internazionale che il 27 gennaio che commemora le vittime dell’Olocausto, che ha provocato l’assassinio di un terzo del popolo ebraico, insieme a innumerevoli membri di altre minoranze tra il 1933 e il 1945 dalla Germania nazista, un tentativo di attuare la loro “soluzione finale” alla questione ebraica. Il 27 gennaio è stato scelto per commemorare la data in cui il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dall’Armata Rossa nel 1945.
“La memoria è lo strumento per non far accadere più certe atrocità, il dramma” dello sterminio nazista, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, “è il momento più drammatico e brutto che l’umanità abbia mai vissuto. Qui a Firenze il luogo simbolico è il binario 16 dove partivano i treni che portavano le persone nei campi di sterminio”.
“Firenze ricorda con grande partecipazione quel terribile anno, il 1943 – ha affermato Nardella -. La memoria e la cultura sono gli antidoti più potenti contro l’antisemitismo e contro ogni forma di violenza e discriminazione. Oggi i fenomeni di antisemitismo si vedono e sono in aumento: tre giorni fa abbiamo avuto l’ennesima segnalazione di alcune pietre d’inciampo imbrattate da alcuni vandali. Ma qui non c’è solo vandalismo, ma un sentimento di antisemitismo che va incessantemente combattuto. Non possiamo abbassare la guardia”.