Già fissata l’udienza al tribunale del riesame di Firenze mercoledì 6 marzo per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i cui difensori hanno fatto ricorso in questi giorni contro la misura agli arresti domiciliari del gip riguardo all’inchiesta per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni che li vede indagati in un totale di una quindicina di persone.
La giudice per le indagini preliminari di Firenze, Angela Fantechi ha confermato, intanto, la misura cautelare degli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli. Il gip così non ha accolto la richiesta di revoca presentata lunedì scorso dall’avvocato Federico Bagattini, difensore della coppia, durante l’interrogatorio di garanzia.
Sulla richiesta di revoca degli arresti domiciliari, la Procura già martedì scorso aveva espresso il suo parere contrario, ritenendo ancora necessaria la misura cautelare. La revoca degli arresti domiciliari “per la totale insussistenza delle esigenze cautelari” era stata chiesta invece dall’avvocato Bagattini, legale dei genitori dell’ex premier Matteo Renzi.
Nel provvedimento del gip ha disposto gli arresti domiciliari per Renzi senior e Laura Bovoli, eseguito lunedì 18 febbraio, si motivano gli arresti domiciliari con “il pericolo di reiterazione del reato” ipotizzando il rischio che la società Eventi6 “si possa avvalere di altre cooperative” per continuare a commettere i reati di bancarotta fraudolenta e di emissione di fatture false. Inoltre il gip Angela Fantechi scrive, “dalle intere indagini è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto” nelle società “tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possa ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari.”
In nuove indagini della procura di Firenze nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta e false fatture gli inquirenti ipotizzano che ci sia una fattura falsa portata allo sconto, in banca, per l’anticipo da parte degli attuali amministratori della cooperativa Marmodiv, società per cui è in corso al tribunale di Firenze una procedura fallimentare. Marmodiv era stata ceduta dai Renzi ai nuovi amministratori.
Il tribunale fallimentare, che il 20 marzo deve decidere sul fallimento, ha fatto eseguire una perizia integrativa proprio in relazione alla voce “fatture da emettere” che il perito aveva messo in dubbio. La perizia supplementare deve anche esplorare l’eventuale ipotesi di reato di falso in bilancio.
Al momento, come rileva il gip Angela Fantechi, c’è l’ipotesi di una fattura falsa portata allo sconto per cui è pervenuta una querela da parte di Banca di Cambiano. La querela, osserva il giudice, “conferma quanto accertato dalla Gdf circa la presentazione allo sconto di fatture false anche in altre ipotesi per opera delle persone a cui Renzi ha ceduto la cooperativa”.
Marmodiv, ceduta a Dmp Italia, è una società con “un buco di 300.000 euro” e, rileva il gip, “paiono in corso attività volte ad evitare il fallimento mediante l’accollo di debiti della stessa da parte di terzi ma anche operazioni che ne stanno aggravando il dissesto” finanziario.
“Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui”. Lo scrive in un post su facebook Tiziano Renzi dopo aver ricordato che “gli avvocati che ci seguono”, i difensori suoi e della moglie Laura Bovoli, “e che ringrazio, ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula”. “È un linea seria, che rispettiamo – conclude il padre dell’ex premier -. Ma è anche vero che nei fatti i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola. Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà. Lotteremo con tutte le forze per difendere la dignità e l’onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero. Non entro nel merito del procedimento. Né della enormità della misura degli arresti domiciliari – si legge anche nello stesso post di Tiziano Renzi su Fb -. Non vi dico come stiamo a saperci trattati come delinquenti, esposti tutti i giorni sui Tg e sui media, insultato sui social. Siamo rappresentati come criminali, i criminali più pericolosi d’Italia. Mi sembra un incubo allucinante”. “Non importa tuttavia come stiamo noi – ancora Tiziano Renzi -. Per me l’unica cosa che importa è la verità. E fosse anche l’ultima cosa che faccio combatterò fino all’ultimo giorno per vederla affermata.”
“Sto per arrivare a 70 anni: non pensavo di passare in tribunale la mia vecchiaia ma lo farò a testa alta perché io conosco la verità”, conclude nel post.