Il regista ed animatore fiorentino aveva 86 anni. ll sindaco Nardella esrpime il cordoglio dell’intera città.
La sua opera più nota è il film lungometraggio “Un burattino di nome Pinocchio”, del 1971, in cui l’artista volle creare una versione del capolavoro di Collodi quanto più possibile vicina all’originale. Nel lontano 1957, ancora venticinquenne, Giuliano Cenci disegna per la Philco le primissime pubblicità animate, ideando uno spettacolo a cartoni animati unito al prodotto da reclamizzare: per questo, Cenci può essere veramente definito il “papà” di Carosello. E, grazie alla straordinaria novità ideata dall’artista fiorentino, il più fortunato programma della TV italiana permise ai maggiori talenti dell’animazione di quegli anni di esprimere tutto il proprio estro creativo, dal 1957 al 1977.
“Da oggi siamo orfani del papà di Carosello. Con Giuliano Cenci perdiamo un grande fiorentino e un grande professionista nel campo dei cartoni animati, che ha portato la fiorentinità nel mondo. Con lui se ne va un pezzo della nostra infanzia: chi da piccolo non ha visto il cartone ‘Un burattino di nome Pinocchio’! Un vero capolavoro apprezzato a livello internazionale, le cui fasi di lavorazione vennero realizzate tutte a Firenze”. Così il sindaco Dario Nardella esprime il cordoglio sua personale, dell’amministrazione comunale e della città per la scomparsa di Giuliano Cenci.
“Nella sua lunga carriera Cenci ci ha regalato emozioni e divertimento – aggiunge il sindaco -, animando molti personaggi dei cartoni animati, anche di altri autori, come ad esempio il draghetto Grisù, la Pimpa e Lupo Alberto. Ha dato tanto ai giovani, a cui era molto legato, mettendo a disposizione la sua esperienza di animatore e forte era il suo legame con Firenze, come dimostra anche il suo impegno nella divulgazione della storia e della cultura della nostra città”. “In questo momento di dolore per la scomparsa di Giuliano – conclude Nardella – siamo vicini alla sua famiglia”.