A Firenze sono state inaugurate due panchine gialle che ricordano Giulio Regeni, il giovane ricercatore universitario friulano scomparso e poi trovato morto – in seguito a torture e assassinio, una vicenda controversa ancora da chiarire – in Egitto il 3 febbraio 2016.
Le due panchine sono nel giardino del Cenacolo di San Salvi, in via di San Salvi (Quartiere 2), e davanti alla sede del Quartiere 3 in via del Tagliamento. Tra i presenti alle cerimonie di intitolazione, si legge in una nota di Palazzo Vecchio, l’assessora alla Cultura della memoria Maria Federica Giuliani e i presidenti dei Quartieri, Michele Pierguidi e Serena Perini. Il giallo è diventato il colore simbolo della battaglia della famiglia Regeni e di Amnesty International che continuano a chiedere che sia fatta luce sulle vere circostanze del sequestro e dell’omicidio. Giulio Regeni era un dottorando dell’Università di Cambridge (Uk) e si trovava in Egitto per una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani.