Lo ha detto il nuovo proprietario della Gkn Francesco Borgomeo, al termine dell’incontro con i dipendenti della fabbrica di Campi Bisenzio (Firenze)
“Non si può far chiudere uno stabilimento così, non si può proprio fare” Lo ha detto il nuovo proprietario della Gkn Francesco Borgomeo, al termine dell’incontro con i dipendenti della fabbrica di Campi Bisenzio (Firenze).
“La variabile del tempo è la vera variabile di questa storia, da quando sono dovuto entrare di corsa al fatto che adesso abbiamo dei tempi stretti per far ripartire tutto per un bel percorso di riconversione ma sono davvero fiducioso, contento” ha aggiunto il nuovo proprietario GKN .
“Al di là degli aspetti etici, proprio dal punto di vista imprenditoriale perché questo è un valore enorme, non si può perdere tutto questo valore in un momento in cui l’economia sta andando molto bene. Aspettiamo il tavolo del Mise, a seguito del quale avremo una serie di appuntamenti serrati per fare tutta una serie di cose sullo stabilimento” ha detto Borgomeo.
Alle 15 è atteso alla GKN l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori: “L’ho chiamato – ha detto Borgomeo – e l’ho salutato caramente. Con lui ho un rapporto di antica amicizia”.
“C’è soddisfazione nel vedere l’apertura di un nuovo ciclo e di una nuova società proprietaria per la Gkn di Campi Bisenzio, che significativamente si chiamerà Qf spa, cioè Quattro Effe: Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze. Naturalmente non è il punto di arrivo, ma di ripartenza”. Lo hanno detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella e quello di Campi Bisenzio (Firenze) Emiliano Fossi al termine dell’incontro con Francesco Borgomeo, l’imprenditore advisor che ha acquisito la Gkn cancellando il rischio di licenziamento dei lavoratori e la messa in liquidazione dell’azienda.
“Nei prossimi giorni – hanno proseguito – ci sarà l’incontro al Mise per l’avvio delle trattative con il nuovo soggetto industriale. Le istituzioni sono state vicine ai lavoratori in maniera compatta e si sono mosse all’unisono, insieme a tutte le organizzazioni sindacali, perché si potesse giungere all’apertura di un nuovo ciclo che salvaguardasse il posto di lavoro di centinaia di famiglie. E a questo proposito, proprio pensando alle famiglie dei lavoratori, prende ancora più significato il fatto che la svolta sia avvenuta nei giorni che precedono il Natale”.