Il presidente della Giunta Regionale vuole parlare con il ministro Giorgetti. Sulla GKN interviene anche il segretario Pd Enrico Letta, “l’intero sistema paese, governo, Confindustria, imprese, deve rendersi conto che se questo è l’andazzo del dopo 30 giugno, allora va cambiato”
“Sono in contatto con i sottosegretari al Mise e conto di parlare con il ministro Giancarlo Giorgetti perché vorrei vedere il Governo coinvolto in questa vicenda, perché questo è un atto inaccettabile per tutto il nostro Paese”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che ha fatto visita ai dipendenti dello stabilimento Gkn in assemblea permanente dopo l’annuncio di 422 licenziamenti, cioè tutti gli addetti della fabbrica destinata a essere chiusa. Con Giani anche il consigliere speciale per le crisi aziendali Valerio Fabiani.
“Una azienda può vivere un momento di crisi o un calo di fatturato. Ma nulla giustifica la mancanza di rispetto e della dignità verso chi per quella azienda lavora e produce: i problemi si affrontano sui tavoli preposti, non via mail. Pronta una interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro Orlando di intervenire immediatamente su questa vicenda vergognosa. La Toscana e i suoi lavoratori non sono una colonia di nessuno, faremo di tutto per proteggere con le unghie e con i denti le famiglie dei 422 lavoratori di Campo Bisanzio”. Così la deputata della Lega Donatella Legnaioli sul caso della GKN
La vicenda della Gkn è “inaccettabile”. Per il segretario Pd Enrico Letta, “l’intero sistema paese, governo, Confindustria, imprese, deve rendersi conto che se questo è l’andazzo del dopo 30 giugno, allora va cambiato”, ha detto dal palco di Bologna, intervenendo a Repubblica delle Idee. “Se questo è l’andazzo, noi dobbiamo rivedere la norma del 30 giugno, messa a punto con modalità selettiva. Prendere atto e cambiare. Poi c’è il tema dell’inafferrabilità della leadership delle aziende”, ha ribadito. ”
“Non possiamo accettare quello che sta accadendo alla GKN Campi Bisenzio, alle porte di Firenze: 422 lavoratori licenziati da un momento all’altro con una semplice mail sul telefonino. Un metodo barbaro che troppe volte purtroppo abbiamo già visto messo in atto da proprietà prive di scrupoli nel recente passato. La Toscana non è il far west, i lavoratori innanzitutto si rispettano! Chiediamo quindi alla proprietà di sedersi ad un tavolo con le istituzioni per trovare le forme e le modalità che permettano il mantenimento dell’attività produttiva in un territorio fertile e denso di professionalità. Ai lavoratori ed alle loro famiglie la mia solidarietà e vicinanza. Ma soprattutto l’impegno, come parlamentare, affinché quanto prima si attivino canali di confronto per una discussione serena. Di certo una cosa del genere non può essere tollerata, anche perché, soprattutto in un momento così difficile, rappresenterebbe un pericolosissimo precedente”. Lo dichiara la deputata democratica Rosa Di Giorgi.