Gkn: “al tavolo ministeriale sulla vertenza Gkn convocato per oggi, si chieda conto in maniera esplicita, come già avanzato dai sindacati, di un’assunzione di responsabilità della Gkn nei confronti anche dei lavoratori degli appalti, ad oggi disattesa”.
E’ quanto hanno chiesto Cgil Firenze, Filt Cgil, Filcams Cgil, al tavolo della Regione Toscana convocato per discutere della situazione dei circa 80 lavoratori degli appalti della Gkn di Campi Bisenzio.
“Abbiamo ribadito a tutte le istituzioni che devono farsi portatrici degli interessi di tali soggetti, il cui futuro deve essere tutelato insieme a quello dei dipendenti della Gkn,
nonostante le difficoltà determinate dalle diverse condizioni contrattuali e di rapporto di lavoro”, afferma il sindacato, che ha invitato “a un impegno forte la Regione verso il Governo perché si attui al più presto la troppo annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, che continuano a produrre diverse condizioni e divisioni tra i lavoratori”.
Infine, è stata avanzata richiesta all’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini, “che si è resa disponibile – spiega la Cgil – affinché si pervenga al più presto alla sottoscrizione
del Protocollo per la Formazione e il Lavoro del territorio della Piana, utile a favorire percorsi formativi ad hoc per l’aggiornamento e la riconversione di lavoratori e/o disoccupati del territorio”.
Intanto a quanto apprende Adnkronos/Labitalia da fonti qualificate vicine al dossier le parti, azienda e sindacati, stanno lavorando ad una soluzione che ruota intorno alla cassa integrazione per cessazione, della durata di 6 mesi, come ponte verso la ricerca di un acquirente per la reindustrializzazione.
Secondo le stesse fonti “si metteranno in campo, inoltre, tutte le risorse regionali possibili unite ad attività di formazione e riqualificazione professionale con il coinvolgimento di soggetti privati operanti nel settore del collocamento. L’obiettivo a cui sono al lavoro le istituzioni, e l’azienda con l’avvocato Rotondi, è quindi trovare una soluzione che possa permettere una transizione occupazionale per i lavoratori coinvolti nella chiusura dello stabilimento”.