Firenze, la seduta del Consiglio comunale del 21 novembre, convocata per parlare della vertenza ex Gkn dopo la protesta degli operai che hanno occupato Palazzo Vecchio per circa 30 ore, si terrà nella sede del Comune, e non nella fabbrica a Campi Bisenzio come richiesto dai lavoratori.
Da quanto si apprende, dalla riunione dei capigruppo, il centrodestra avrebbe espresso la volontà di non cambiare la sede della seduta dell’assemblea cittadina convocata per parlare della vertenza ex Gkn. Contrario il Pd che invece avrebbe voluto convocare l’aula nello stabilimento di Campi Bisenzio.
“Questa è una passerella politica, chi ha messo in dubbio la sicurezza e l’incolumità della fabbrica dovrebbe vergognarsi. Per come sono adesso le cose mi sento di dire che lunedì non saremo in Consiglio comunale: poteva essere fatta una cosa concreta e invece non andrà così”. A dirlo il consigliere di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu.
“A livello simbolico sarebbe stato un segnale importante convocare il Consiglio comunale in fabbrica – ha aggiunto -. Potevamo mostrare a tutti che la fabbrica è sicura, che non ci sono problemi”.
Irritazione anche da parte del M5s: “E’ una vergogna non aver portato a termine quello che era stato proposto – ha affermato il capogruppo Roberto De Blasi -. Era stato preso un impegno e invece certe forze politiche hanno voluto strumentalizzare la faccenda, sono indignato”.
Sulla vicenda si è espresso anche il proprietario di Qf, Francesco Borgomeo.
“Io sono sempre disponibile a partecipare. Sono disponibile al dialogo e al confronto. Civile, pacato e costruttivo”. Così Borgomeo ha risposto sulla possibilità di partecipare alla seduta del Consiglio comunale interamente dedicata alla vertenza ex Gkn (il cui proprietario ora è appunto Qf), dopo l’occupazione di Palazzo Vecchio da parte degli operai che chiedono chiarezza e un nuovo piano industriale.
Era stato il capogruppo del gruppo Centro Ubaldo Bocci a proporre di invitare Borgomeo in aula.