Il gruppo di lavoratori Qf, che da tempo contesta la linea della rsu aziendale dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze), all’indomani dell’assemblea in San Niccolò a Firenze, a cui, scrivono in una lettera aperta inviata anche al presidente della Regione Eugenio Giani. La RSU ex GKN: “Noi non sappiamo chi scrive tali lettere. Non sappiamo se stiamo commentando una lettera anonima, firmata da un lavoratore o più, da firme autenticate”
“All’assemblea tenutasi in piazza poggi non hanno partecipato più di 15 dipendenti Qf”. Lo scrive in una lettera il gruppo di lavoratori Qf, che da tempo contesta la linea della rsu aziendale dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze), all’indomani dell’assemblea in San Niccolò a Firenze, in una lettera aperta inviata anche al presidente della Regione Eugenio Giani. Secondo il gruppo di lavoratori ex Gkn, “lLa presunta assemblea popolare di piazza Poggi ha prodotto il nulla di fatto: la rsu ex-Gkn e la sua fantasiosa cooperativa dei lavoratori Gff composta da soli quattro lavoratori Qf non ha nessun piano industriale, non ha una sede produttiva, non ha dei veri finanziatori, ma solo 1.300.000 euro di presunte promesse. La Gff (questo il nome della cooperativa) ha solo un pugno di mosche in mano”.
“Gli unici veri soldi che la rsu sa gestire -continuano i lavoratori ex GKN nella lettera- sono le varie donazioni dei cittadini per i lavoratori Qf, soldi che la rsu senza presentare mai un bilancio scritto pensa bene a spenderli nei vari tour insorgiamo, compreso il tour in Germania durante gli Europei di calcio 2024, oppure stipendiare con le stesse donazioni il presunto presidio dando 20 euro giornalieri a tutti coloro che partecipano, compreso persone che non sono più dipendenti Qf. Tutto questo a dispetto della maggioranza dei lavoratori che non ha uno stipendio da 11 mesi”.
“Crediamo -prosegue la lettera- che ci siano elementi sufficienti perché la procura della Repubblica faccia luce sui tanti soldi che girano all’interno della presunta lotta insorgiamo”.
Una nota dai toni accesi in cui attaccano la rsu che, “con mandato scaduto da un anno”, tiene “in ostaggio la nostra vertenza”. “La loro follia a dire sempre di no, è costata finora 305 posti di lavoro su 423 dipendenti in forza il 9 luglio 2021. Grazie alla presunta lotta insorgiamo, i nostri colleghi si sono licenziati in assenza dello stipendio e non hanno avuto nessun beneficio previsto sia dl 223/91 e sia da dl 234/21. La stessa ex-rsu GKN che ora piange e prega un ammortizzatore sociale, in passato e senza il mandato dell’assemblea dei lavoratori ha sempre detto no a qualsiasi tipo di cassa Integrazione per i lavoratori Qf, anche quando eravamo senza stipendio da tre mesi”, sottolineano citando il verbale del 30 dicembre 2022.
“Noi non sappiamo chi scrive tali lettere. Non sappiamo se stiamo commentando una lettera anonima, firmata da un lavoratore o più, da firme autenticate” risponde la RSU ex GKN in un comunicato. “Sappiamo solo che questo meccanismo di “lettere ad orologeria” va avanti ogni volta che la lotta muove qualche passo. Solo per dirne alcune: accadde dopo il corteo del 18 maggio (10.000 persone in corteo..) o durante lo sciopero della fame (scrissero e fecero scrivere alla stampa che purtroppo ci cascò, la falsità che Giani aveva ritirato l’incontro con la Rsu perché eravamo in sciopero della fame)”.
“Da allora ad oggi, alle assemblee plenarie nessun lavoratore ex GKN ha mai solo rivendicato tali lettere. Tanto che non sappiamo ancora se stiamo commentando lettere scritte dagli stessi soggetti, soggetti diversi, se esistono o se queste lettere sono imboccate da chi ha interesse oggettivo a ostacolare la lotta”.
“Guarda caso tali lettere invece non commentano le numerose sentenze e le numerose cause tenute da studi legali vicini alle organizzazioni sindacali e alla Rsu dove sono rappresentati praticamente la quasi totalità dei lavoratori ex Gkn. Cause dove ci battiamo per il diritto allo stipendio, che viene regolarmente riconfermato dalle sentenze. Oggi, guarda caso, quando la legge sui consorzi entra nel vivo, così come il piano industriale della Gff, quando ci troviamo a dover ancora una volta fare appello al mutualismo associativo operaio per resistere all’assenza di stipendio per i mesi invernali, arriva ad orologeria una lettera così” conclude la RSU.
Che precisa “La Rsu è una Rsu della Fiom e la linea che esprime trova apprezzamento anche nelle altre organizzazioni sindacali che hanno seguito più da vicino la vertenza, come ad esempio Usb. Il piano industriale della Gff, giusto recentemente è sotto costante valutazione di finanziatori e uffici tecnici e le “promesse” di 1 un milione e trecentomila dell’azionariato popolare sono manifestazioni di interesse firmate da soggetti in carne ed ossa. Persone in carne ed ossa che si presentano in piazza sotto la pioggia. Ripetiamo: noi non sappiamo nemmeno cosa stiamo commentando, ma ognuno può valutare a chi fa il gioco il contenuto di queste lettere”