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Gkn, Qf: “Insorgiamo ha fatto di tutto, per far fallire la Qf”. Collettivo di Fabbrica: “Ultimo comunicato di Qf è un puro delirio da maccartismo”

Gkn

Firenze, in una nota di Qf, la società dell’imprenditore Francesco Borgomeo, che aveva rilevato la ex Gkn di Campi Bisenzio, si legge: “Siamo stupiti che il movimento Insorgiamo sia sorpreso che la Qf dovrà andare in liquidazione. Il movimento politico ha fatto di tutto, secondo noi in maniera scientifica, per far fallire la Qf al fine di espropriare lo stabilimento e disporre dei beni a loro piacimento come sta già facendo senza alcun controllo”.

“Assemblea permanente e occupazione costante della fabbrica; intimidazioni, minacce, istanze di fallimento, pignoramenti dei conti, precetti mirati dalle persone di Insorgiamo; azione mediatica tesa a promuovere un movimento politico che nulla ha di sindacale ed a screditare l’azienda, totale indisponibilità a far arrivare la cassa integrazione che infatti non è arrivata ad oggi, boicottaggio sistematico a tutti i tentativi di rilancio: queste sono le azioni costanti che Insorgiamo ha messo in atto da 12 mesi senza alcuna possibilità di trovare soluzioni”, “hanno fatto di tutto – accusa Qf – per far fallire ogni percorso di riconversione e per far fallire l’azienda”.

Immediata la replica del Collettivo di Fabbrica dell’ex Gkn di Campi Bisenzio dopo queste dichiarazioni diffuse nel pomeriggio di mercoledì da Qf: “Qf non paga, non consegna i cedolini della busta paga, non si mette in regola con i contributi, sfugge dai tavoli dove si discute di cassa” integrazione. “Più di 280 lavoratori hanno messo in mora Qf e oltre 180 stanno procedendo con gli avvocati per il recupero degli stipendi”, inoltre “quando ventiliamo l’ipotesi di liquidazione, Qf di fatto la conferma, buttando la palla in tribuna. L’ultimo comunicato è un puro delirio da maccartismo anni ’50”.

“Ognuno può confrontare la precisione e la puntualità di quanto scriviamo e questo tentativo di confusione. Tutto quanto da noi scritto è scritto e condiviso dalla Rsu con il mandato dei lavoratori – affermano – Questo è un disco rotto, inquietante, una vera e propria guerra psicologica sui lavoratori a cui abbiamo risposto più e più volte punto punto. Ora sta alle istituzioni fermare questa deriva”.

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