Mar 5 Nov 2024
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ToscanaEconomiaGreen pass: Anpit Firenze, "per piccole medie imprese è già rompicapo"

Green pass: Anpit Firenze, “per piccole medie imprese è già rompicapo”

Green pass: Anpit Firenze,  “Le aziende medio-piccole sono confuse. Ed è un rompicapo sulla sostituzione dei lavoratori non vaccinati”, “non era difficile prevedere un’estrema, ulteriore complicazione per le aziende a causa del green pass estensivo”.

Lo afferma Giorgio Gargiulo, presidente di Anpit Firenze. “Le aziende devono star con un occhio al lavoro e con un altro ai decreti o alle bozze degli stessi o ancora ai pareri, ai commenti, alle interpretazioni: una confusione generale che danneggia il lavoro e gli affari – aggiunge – Fin da luglio abbiamo cercato di mettere in guardia tutti dalle nuove complicazioni che sarebbero potute emergere per le aziende nell’applicazione concreta del green pass, oggi per di più esteso. Stanti le condizioni attuali ne abbiamo la conferma e, purtroppo, a pagarne le spese potrebbero essere proprio le aziende medio-piccole, quelle che hanno già dovuto sostenere spese ingenti per la sicurezza, che si stanno digitalizzando a fatica, che non hanno certezze sul mercato, che a stento hanno avuto i sostegni, le più colpite dalla crisi, le meno agevolate”.

Il presidente di Anpit Firenze appunta le critiche sul comma 7 dell’art. 3 del decreto che introduce la possibilità di sostituire il lavoratore non vaccinato, ma solo a quinto giorno e fino al decimo. “Come anche in caso di licenziamento, sostituire un lavoratore, ovvero una competenza non è immediato, non è semplice, comporta una selezione, dunque altre spese. E perché deve pagare l’impresa per una scelta, più o meno legittima, del lavoratore? E poi – incalza – in quel lasso di tempo non si può, comunque, anche qualora convinti, completare un ciclo vaccinale (in alcuni casi). Un rompicapo!”.

“Spesso le norme con cui ci scontriamo – aggiunge – sono estremamente complicate, ci siamo e ci sono abituate le aziende, almeno sulla sicurezza sanitaria, una tutela per tutti noi, dovrebbe esserci chiarezza massima e non il solito fumo o le solite scorciatoie. Da qui al 15 ottobre – conclude – ci attendiamo un chiarimento preciso che semplifichi la vita alle nostre aziende”. (ANSA).

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