Firenze, la prima mezza giornata di Green pass obbligatorio, per consumare all’interno dei pubblici esercizi, ha avuto un impatto negativo su bar e ristoranti in Toscana, con un minore afflusso di clienti sia italiani che stranieri, e disdette di tavoli già prenotati.
“Le persone non hanno recepito adeguatamente il messaggio – osserva Aldo Cursano, presidente di Fipe-Confcommercio Toscana commentando la giornata di esordio del Green pass -, c’è stata grande confusione nella clientela e abbiamo avuto molte difficoltà. È un problema per noi chiedere il documento di identità, sembra farci dubitare della correttezza di clienti che conosciamo da anni”.
Secondo Franco Brogi, presidente di Fiepet-Confesercenti Toscana, fra bar e ristoranti c’è fin qui “un doppio binario: i bar si stanno salvando, col consumo al bancone, e la bella stagione fuori; ma per i ristoranti oggi a pranzo è andata molto male, abbiamo avuto anche resistenze da parte dei clienti, molti dei quali non vogliono esibire il Green pass. Per i ristoranti è una ulteriore mazzata, visto che non tutti hanno tavoli all’aperto”.
Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia, lamenta un 30% di disdette sul totale delle prenotazioni nei ristoranti, a fronte però di un comportamento corretto dei clienti che hanno mostrato spontaneamente il Green pass. “Questo dimostra – sostiene Madeo – che gli italiani hanno senso civico, per cui l’obbligo di verifica che grava sui ristoratori non ha ragione di esistere”