Una fusione sorprendente di rap psichedelico, trip-hop e R’n’B contemporaneo, un album introspettivo tenuto insieme dalla sua profona e inconfondibile voce.
Aria Wells, nata nel sud di Londra nel dicembre 1994 da padre arabo (attore) e madre africana, conosciuta professionalmente come Greentea Peng, è una cantautrice neo-soul che definisce la sua musica “R’n’B psichedelico”. Influenzata da Lauryn Hill, Erykah Badu, Miss Dynamite e dalle altre grandi interpreti del genere, trae il nome d’arte dal suo amore per il tè verde e dallo slang londinese “peng”, che significa “attraente”, ma anche dal patrigno Peng Jim, l’uomo che l’ha introdotta al punk rock e all’heavy metal (Iron Maiden, Black Sabbath, The Clash)
“Tell Dem It’s Sunny”, secondo album dell’artista londinese Greentea Peng, è un lavoro introspettivo, che esplora elementi della personalità e delle esperienze vissute in un disco che intreccia senza soluzione di continuità, in una texture decisamente psichedelica, una serie di generi che vanno dall’Hip-Hop al Jazz, al Neo-soul, al Trip Hop, al Ragga, al Rock, al Dub e alla Drum & Bass, il tutto tenuto insieme deliziosamente dalla sua inconfondibile, autorevole e profonda voce. Anticipato dai singoli TARDIS, One Foot (che campiona la Sunflowers di Paul Weller) e Stones Throw il disco è stato pubblicato il 21 marzo 2025 dall’etichetta discografica AWAL.
Il disco segna un nuovo capitolo musicale per l’artista, che si immerge in un’esplorazione introspettiva e personale. Ogni traccia è ancorata dalla voce unica e profonda dell’artista. Rispetto ai suoi lavori precedenti, Greentea Peng ha avuto un approccio più diretto e creativo alla produzione musicale, suonando il basso in diverse tracce e collaborando con produttori come Earbuds, Samo, Nat Powers e St.Francis Hotel.
Dopo aver pubblicato una serie di singoli nel 2018, il suo primo album Man Made nel 2021, era una risposta colorata e psichedelica alla follia dell’era del lockdown. È invece una positività combattuta quella che si tratteggia nell’ultima release, le immagini sono quasi interamente in scala di grigi, sfoggiando a tratti chitarre distorte e bassline cavernose per la colonna sonora di la riparazione di una psiche logorata da turbolenze esterne.
Diversamente dal suo debutto del 2021 “Man Made”, che affrontava temi globali e politici in modo decisamente non convenzionale, “Tell Dem It’s Sunny” esplora la “politica del sé”, intrecciando storie, pensieri ed emozioni, un collage dell’anima, un’esplorazione delle complessità della vita e della condizione umana attraverso la musica.
“Racconta loro tutto ciò che vuoi. L’esplorazione del sé-politico, i fili che compongono questo patchwork chiamato vita: storie, pensieri ed emozioni. Tutti gli alti e bassi, il flusso e riflusso. Questo album è l’onda che si unisce alla baia, un sospiro, la chiusura di un libro. Pezzi del collage dell’anima alla ricerca di nuove pagine.
La chiave di volta, come racconta la stessa artista, avviene con la nascita di sua figlia nel 2022. Scegliendo di far nascere la bambina a casa, senza antidolorifici, l’esperienza ha lasciato il posto ad una profoda fiducia: “Ha avuto un effetto piuttosto profondo su di me. Mi sono reso conto che in realtà potevo fare tutto quello che voglio fare, e nessuno può davvero dirmi il contrario. Non importa quanta merda spruzzino nei cieli per bloccare il sole. Io viaggio nelle profondità con il sole nel petto”.
Tell Dem It’s Sunny” di Greentea Peng è il nostro Disco della Settimana.