“Le critiche tendono a minare la credibilità di questi ragazzi e, con essa, l’importanza della causa per la quale manifestano. Come se il valore della loro causa dipendesse dalla loro coerenza” dice la giornalista Cinzia Sciuto di Micromega. l’abbiamo intervistata
“Se si dovesse valutare lo stato di salute di un movimento dalla quantità di critiche che gli si rivolgono, potremmo tranquillamente affermare che Fridays for future gode di ottima salute” dice Sciuto. Che sottolinea: “fra le diverse accuse che Greta e i suoi compagni si sono attirati addosso, ce n’è una che merita un approfondimento. Si tratta dell’accusa di incoerenza. Sintetizzo: sì, certo, scendete in piazza per difendere l’ambiente ma poi volete tutti l’ultimo smartphone, andate a mangiare da McDonald’s, non chiudete l’acqua quando vi lavate i denti, bruciate mappamondi di carta per protesta, così contribuendo all’aumento di CO2 nell’ambiente, e quando avete finito di manifestare vi lasciate dietro una scia di immondizia (al netto delle foto false che sono circolate)” .
“Ora, non che fra il predicare e il razzolare non debba esserci un qualche nesso, per carità, ma è come se si pretendesse una sorta di “patentino” morale prima di poter concedere a questi giovani il diritto alla soggettività politica. E invece il nesso fra predicare e razzolare è un processo dialettico, che non si dà preventivamente. Non si può pretendere che prima si incarni perfettamente l’ideale che si ha in testa e solo dopo lo si possa issare come bandiera della propria lotta politica. Per il semplice motivo che le tante e diverse incoerenze fra la nostra vita concreta e i nostri ideali vengono a galla mano a mano che su quell’ideale lavoriamo, mano a mano che studiamo, approfondiamo, ci confrontiamo” .
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