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Greve si oppone alla realizzazione di Centrale Termoelettrica

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La giunta comunale di Greve si oppone alla richiesta della società italiana per la realizzazione di una Centrale Termoelettrica, dotata di motori endotermici a gas naturale. Il sindaco sbarra la strada a questa proposta: “La presenza di un nuovo stabilimento, con tali caratteristiche e funzioni, risulterebbe in netto contrasto con l’immagine del Chianti che intendiamo diffondere nel mondo”.

Secondo quanto riporta il comunicato stampa del Comune di Greve in Chianti, riguardo alla richiesta di realizzazione di una Centrale Termoelettrica nel territorio: “Il Comune si schiera a difesa del Chianti, dell’immagine e della sostenibilità ambientale del territorio. La giunta Sottani dice no, con l’approvazione di un atto di indirizzo cui seguirà un percorso partecipativo con i cittadini, alla costruzione e all’esercizio di una nuova Centrale Termoelettrica nell’area grevigiana, dotata di motori endotermici a gas naturale, attività richiesta da una società italiana.

Nella seduta della giunta, che si è tenuta questo pomeriggio, il sindaco Paolo Sottani e la sua squadra, composta dal vicesindaco Lorenzo Lotti e dagli assessori Simona Forzoni, Maria Grazia Esposito, Paolo Stecchi e Ilary Scarpelli, hanno deciso di opporsi fermamente alla richiesta della società Metaenergiaproduzione s.r.l. di applicare una variante al piano attuativo ex PP3 Utoe Testi – Convenzione urbanistica del 29 maggio 2009 per la costruzione e l’esercizio di una Centrale Termoelettrica della potenza complessiva di circa 148 MWt.

<<La principale risorsa del nostro territorio è il mantenimento della sua integrità – rileva il sindaco Paolo Sottani – esprimiamo parere contrario alla realizzazione di questo progetto e lo manifestiamo con un documento pubblico perché riteniamo che l’intervento proposto dalla società non sia conforme all’interesse pubblico per un adeguato assetto del territorio e nell’esercizio delle competenze in materia urbanistica che competono solo all’ente locale. La presenza di un nuovo stabilimento, con tali caratteristiche e funzioni, risulterebbe in netto contrasto con l’immagine del Chianti che intendiamo diffondere nel mondo legata al vino, ai prodotti biologici ed alla residenzialità sostenibile, e con il percorso che da qualche anno abbiamo intrapreso, insieme alla Conferenza dei sindaci del Chianti, per la candidatura del nostro territorio a patrimonio dell’Umanità. L’intervento sarebbe la negazione più evidente di quella che è la sensibilità espressa da un’intera comunità, abitanti, operatori economici, stakeholders, con i quali avvieremo un percorso partecipativo a partire dalla metà di dicembre. La necessità che riteniamo prioritaria è tutelare il nostro territorio e preservarlo con tutti gli strumenti di nostra competenza da rischi e impatti ambientali che possano deturpare la qualità del paesaggio, simbolo della campagna italiana più famosa al mondo, ricercata per motivi residenziali e turistici>>”

L’area del nuovo insediamento andrebbe a collocarsi all’interno del Chianti Classico, porta di ingresso verso un territorio unico nel suo genere a livello mondiale e che non si caratterizza per il tessuto industriale o per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma per una valenza agronomica e paesaggistica di eccellenza. Qualità riconosciute ed illustrate anche dal Piano di indirizzo territoriale della Toscana dove si legge che <<la struttura agricolo-silvestre, che sta alla base della bellezza del paesaggio chiantigiano, svolge un ruolo fondamentale di tutela ambientale>>.

La centrale dovrebbe nascere in prossimità del cementificio Sacci, potenziando quell’impatto che dovrebbe invece essere mitigato per il contesto in cui essa trova spazio. <<Il fatto che in questa porzione di territorio comunale – aggiunge il sindaco – sia già presente un’attività industriale non vuole certamente costituire una valida ragione per affiancarne altre, anche se la società si è resa disponibile a sostenere opere di mitigazione e miglioramento ambientale. Oltre al problema della percezione estetica, consideriamo di primaria importanza il contenimento dell’espansione di processi che contrastano con le qualità e le vocazioni del paesaggio, riconosciuto a livello mondiale, e i valori di riferimento dei cittadini e dei turisti>>.

Il percorso partecipativo che sarà realizzato dal Comune per coinvolgere i cittadini nelle scelte e nelle decisioni della vita amministrativa prenderà avvio martedì 17 dicembre alle ore 21.15 al Passo dei Pecorai. Il programma nel dettaglio degli incontri è in via di definizione e sarà reso pubblico nei prossimi giorni.

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