Il ricorso contro ‘via Almirante’ è stato presentato per “ragioni di ordine storico, culturale, etico ed amministrativo, che rendono insostenibile rimanere acquiescenti di fronte a una simile decisione
Il Comitato per la democrazia costituzionale di Grosseto, la sezione Anpi E. Palazzoli e alcuni cittadini in collaborazione con il Collettivo dei giuristi democratici hanno presentato un ricorso al Tar della Toscana per l‘intitolazione di una via di Grosseto a Giorgio Almirante.
Nella richiesta ai giudici contro “il fucilatore dei partigiani Giorgio Almirante” anche “la sospensiva della delibera dell’amministrazione comunale di Grosseto” relativa all’intiolazione. Almirante – si legge in una nota – non è stato un personaggio illustre, non ha mai ritrattato la propria compromissione con la dittatura mussoliniana e la Repubblica di Salò e, se ha avuto un ruolo pubblico dopo la guerra, rimane un repubblichino fascista e razzista, alleato con i nazisti, appartenenze che non ha mai rinnegato, anzi di cui si è vantato in epoca democratica. Non può essere esaltato, tanto che la Commissione regionale di storia patria, formata da 120 storici, ha espresso un parere negativo, previsto per legge, di cui l’amministrazione comunale e la Prefettura non hanno tenuto alcun conto”.
Infine “è grave la riduzione della questione all’ordine pubblico come fa la circolare del ministro degli interni Matteo Piantedosi per sostenere l’avallo della Prefettura alla decisione dell’amministrazione comunale. In questo modo si approfitta del rispetto delle regole democratiche della cittadinanza e delle forze democratiche e antifasciste e si mettono in discussione le tradizioni democratiche della Maremma e delle sue istituzioni, compresa la Prefettura”.