La protesta si concluderà soltanto domani dopo oltre 24 ore di presidio per dire no ai dettami della Ue. In un grande spiazzo i trattori sono stati posteggiati mentre suonava l’inno di Mameli.
“Siamo qui per difendere l’agricoltura e le aziende agricole da leggi che non permettono a chi vive dei frutti della terra di poter andare avanti in maniera dignitosa. Ci hanno tolto la dignità” – ha affermato Fabio Mecarozzi, uno degli organizzatori della manifestazione. Quattro ore di viaggio in trattore sull’Aurelia per coprire una dozzina chilometri, tra cartelli, clacson e bandiere italiane.
La manifestazione si è conclusa al centro commerciale Maremà di Grosseto la marcia di 260 trattori, che sono stati concentrati dagli agricoltori per realizzare una grande manifestazione di protesta.
Sono arrivati in cortei-lumaca dal sud della Maremma, da Rispescia, e dal nord della città, con un primo raduno a Braccagni. Il rallentamento ha causato disagi al traffico in spostamento sul litorale tirrenico.
“Finché i politicanti non capiranno che le persone che sono qui non hanno più risorse per andare avanti, staremo qui a manifestare tutta la nostra rabbia. Il movimento è appena iniziato” ha proseguito Mecarozzi. A Grosseto il 30 gennaio una colonna di trattori era stata fermata e fatta tornare indietro dalle forze dell’ordine. Quella volta i mezzi occuparono la corsia sulla strada provinciale di ingresso a Grosseto, all’altezza del ponte, detto ancora Mussolini, sul fiume Ombrone.